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Lui considera un mestiere spacciare droga e ha pure messo in conto di finire più volte in carcere o di morire anzitempo. Non ha scrupoli di coscienza, non pensa di pentirsi e vive meglio di molti onesti lavoratori. Il "Corriere della Sera" ha realizzato un'interessante intervista con il "re della droga" di Milano. Per ovvi motivi la sua identità non è stata resa nota, ma il quotidiano scrive di essere arrivato a lui partendo da dritte investigative e da voci di quartiere. Si tratta di un italiano di mezza età, dal fisico robusto e pieno di tatuaggi. Tre sono le parole d'ordine che regolano la sua fruttuosa attività: qualità, fiducia e pagamento. "La qualità ce la metto io: la mia droga vincerebbe i premi delle analisi di laboratorio tant’è buona. Per le altre due cose, valgono una stretta di mano, guardarsi negli occhi e non sgarrare", dice.

Vietato tradire la sua fiducia. In caso contrario, lo spacciatore di Milano non ha problemi a usare i metodi forti. "Una volta in cella volevo il letto di sotto e il detenuto presente si rifiutò di darmelo. Gli spaccai tutti i denti. Una bocca nuova gli serviva. Mi sciroppai l'isolamento punitivo. Ma al ritorno quello mi concesse il letto, che rifaceva ogni mattina, e in più cucinava per me". La prima volta in carcere risale a quando aveva 16 anni, ma il suo "lavoro" è andato avanti senza troppi problemi. "Io importo grandi quantità, per lo più di cocaina. Tratto anche l'erba, ma i soldi li fai con la coca. Non vendo al dettaglio: ho delle batterie di ragazzi, testati. I prezzi variano; in ogni modo, in media, tra settembre e dicembre l'acquisto di un chilo mi costa sui 36.000 euro. In questi giorni il prezzo è sui 42.000, perché l'importazione rallenta e molti fornitori sono al mare a riposare, per la cronaca di solito in Romagna. Meno disponibilità, maggiori spese. Le richieste mica variano, vacanze o non vacanze. Dopodiché di soluzioni ne hai: puoi andare direttamente in Albania a prenderla alla base e assumerti i rischi di trasportarla a Milano, organizzando il servizio con i gommoni, lo sbarco in Puglia, la risalita… Serve tanta gente, la gente devi pagarla e alla fine non vale la fatica. Volendo, sempre dall'Albania, puoi farti l'ex Jugoslavia, ma con la storia di 'sti immigrati del c… le frontiere controllate eccetera, è da stupidi imbattersi in un'avventura del genere".

Nessuna paura delle conseguenze. "Di finire sparato lo metti in conto, come di andare in prigione. Sennò diventi impiegato statale e stai col c… sicuro fino alla pensione. Intendo dire, esiste una specie di codice di comportamento. Se righi dritto, campi; in caso contrario, t'attacchi e amen". I clienti dello spacciatore sono di tutti i tipi e la sua vita di lusso. "Prostitute, champagne e Ferrari", lui la riassume così.