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Un uomo tunisino spendeva quasi tutti i soldi in slot machine e videopoker. In più, di fatto, teneva praticamente segregate la moglie, una connazione di 34 anni, e la figlia. "Gli italiani sono tutti infedeli", diceva loro. Dopo anni di botte, minacce e maltrattamenti assortiti, la donna si è finalmente ribellata e lo ha denunciato.

Del resto era divenuto davvero insopportabile vivere rinchiuse in un garage senza luce né finestre. Secondo l'uomo, la moglie e la figlia non dovevano "contaminarsi" con gli italiani. Quando i carabinieri sono arrivati sul posto, a Rimini, hanno rotto la saracinesca metallica che chiudeva la stanza e hanno liberato madre e figlia.

La 34enne ha raccontato che da quando era arrivata in Italia, sei anni prima, la sua vita era diventata un incubo: nessuna possibilità di socializzare e di avere amici. Nessuna possibilità di uscire, se non accompagnata dal marito, che la picchia e la umilia. Lui non lavora da due mesi, ma continua a sprecare i risparmi. Quel pomeriggio, spaventata, la donna ha deciso di non aprirgli la porta del garage. E lui, folle di rabbia, ha distrutto il meccanismo elettronico che governa la serranda, praticamente murando vive moglie e figlia.