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Massimo Bossetti, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio, ha tentato il suicidio in carcere ed è vivo per miracolo. A riportarlo è il settimanale Oggi, che ha intervistato Vincenzo Mastroberardino, compagno di cella di Bossetti per quasi un anno.

«Tre anni di carcere con quasi 5 mesi di isolamento lo hanno distrutto», ha spiegato Vincenzo Mastroberardino. «Arriva al processo stremato. Ho paura per lui. Vuole la superperizia sul Dna. È sicuro che quel profilo genetico non sia il suo. “Altrimenti”, me l’ha ripetuto mille volte, “sarei un pazzo a chiederla”. Se non la concedono, potrebbe fare una follia. Ci ha già provato e l’abbiamo salvato per miracolo».

«In carcere non si fanno domande – ha aggiunto Mastroberardino -. Non ne ho avuto bisogno. Massimo è un libro aperto. Quando parla ti guarda negli occhi. Non riesce a nascondere nulla, non ti volta mai le spalle. E quando non parla prega e piange affondando la testa nel cuscino. L’ho sentito piangere di notte e di giorno. Quando riceve le lettere della mamma e della sorella, quando guarda le foto dei suoi bambini che ha incollato alla parete della cella, quando parla di suo padre Giovanni… La sua angoscia sono i figli. Teme di perderli».