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La nostra terra e le nostre tradizioni ci suggeriscono di consumare tanto aglio.
Ma perchè? L’aglio fa realmente bene?
Certamente, anche se bisogna stare attenti alle quantità e alle eventuali interazioni farmacologiche (alcune terapie potrebbero essere esaltate, mentre altre ridotte in efficacia. Ma questo lo approfondiremo a fine articolo. Prima presentiamo le qualità benefiche dell’aglio).

Aglio: uno dei rimedi più antichi e più diffusi dalla medicina popolare

 

Aglio e allicina: aroma e proprietà antibatteriche

Inizierei questa trattazione parlando dei composti solforati presenti nell’aglio. E’ causa loro se l’aglio emana quel tipico odore. Uno di essi è l’allicina: molecola che presenta un gruppo funzionale tiosulfonato (R-S(O)-S-R) che lavora come meccanismo di difesa dell’aglio da eventuali parassiti. In ogni caso l’allicina si comincia a formare solo quando l’aglio viene tagliato o pestato. In quel caso l’enzima allina liasi o alliinasi agisce sull’alliina (il solfossido della cisteina, un amminoacido non proteinogenico poco stabile in condizioni standard), idrolizzandola e trasformandola in disolfuri e trisolfuri.

 

Nota. L’allicina ha una bassa (2%) solubilità in acqua e viene degradata rapidamente e distrutta durante la cottura. Ecco l’importanza di tagliare, sminuzzare e ingerire dell’aglio crudo.
Già nel lontano 1858 il famoso Louis Pasteur notò il potente effetto antibiotico dell’allicina su numerosi tipi di batteri (quelli del tifo in primis).

 

Azione batteriostatica e battericida sia verso i Gram+ che i Gram-

I medici suggeriscono di mangiare aglio soprattutto quando la flora batterica intestinale sia stata alterata da eventuali cure. L’aglio, infatti, mentre debella i batteri patogeni, si prende cura della flora batterica saprofita favorendone il ripristino.
Ecco perchè l’aglio fa bene anche a chi soffre di crampi addominali, meteorismo, diarrea acuta e cronica o feci muco-sanguinolenti.

 

Aglio è solo allicina

No, oltre all’allicina, l’aglio ci regala altri protagonisti antibatterici. Uno di questi è la garlicina.

E poi?
E poi troviamo tantissime sostanze minerali ed oligominerali: il magnesio, il calcio, il fosforo, lo iodio, il ferro, lo zinco (in tracce), il manganese (in tracce), il selenio (in tracce).
Inoltre son presenti la vitamina C (solo nell’aglio fresco), la provitamina A e le vitamine B1-B2-PP.
In ultima analisi annoveriamo anche delle sostanze ormono-simili ed enzimi come il lisozima e la perossidasi.

Quali sono le principali proprietà curative dell’aglio?

 

Uno dei primi motivi che ha spinto e spinge tutt’oggi le donne a consumare l’aglio è la sua peculiare proprietà di donare un aspetto incantevole alla pelle e di favorire la crescita dei capelli. Ciò avviene grazie alla presenza dell’acido fitinico, che lega le sostanze minerali e che può trasformarsi in inositolo (sostanza in grado di stimolare la crescita cellulare).

 

Insulina

Nell’aglio sono presenti degli alcaloidi ad azione insulino-simile.
Chi mangia tanto aglio, quindi, dovrebbe veder abbassare il proprio livello di glicemia nel sangue.
Soprattutto i diabetici (o coloro che soffrono di malattie legate al metabolismo degli zuccheri), quindi, trovano nell’aglio un valido alleato ed un supplemento alla propria alimentazione.
Sistema immunitario

L’aglio ci protegge dalle malattie e rinforza il sistema immunitario.
Agisce come potente battericida (abbiamo visto precedentemente il perchè); come un potente vermicida; come regolatore della pressione sanguigna (perchè si comporta da vasodilatatore delle arteriole e dei capillari); come fattore riduttivo del rischio di ammalarsi di sclerosi arteriosa, di aggregazione piastrinica e di accumulo di colesterolo sui vasi.

Ulcera gastrica e tumore allo stomaco
Degli studi appositi hanno dimostrato che l’aglio riesca a neutralizzare il batterio Helycobacter pylori: soggetto responsabile in parte dell’ulcera gastrica e della formazione di entità tumorali allo stomaco.

Inoltre l’aglio si è dimostrato un ottimo stimolante digestivo e diuretico, soprattutto se utilizzato sotto forma di infuso: 5 o 10 g in un litro di acqua.

 

Protezione contro l’inquinamento ambientale
Ormai la presenza dei metalli pesanti in quanto contaminanti degli ortaggi e dell’aria che respiriamo sta diventando una costante. Purtroppo questi metalli tendono a depositarsi in organi sensibili quali i polmoni, i reni, il fegato e lo stesso sistema nervoso. Ed un loro accumulo può determinare sintomi istantanei o che si manifestano a distanza di anni con patologie spesso mortali.
In questo quadro apocalittico che ho descritto l’aglio ci viene in aiuto comportandosi da “calamita” (tecnicamente si dice chelante) che lega i metalli pesanti (mercurio, piombo, cadmio) attraverso i composti solforati e assiste il nostro organismo nello sbarazzarsi di tali scomode scorie.
Aglio e alito pesante

Molte volte le persone stanno lontane dall’aglio come veri e propri vampiri impauriti a causa dell’eventuale alito cattivo che insorgerebbe dopo averlo mangiato.

Fate così. Se ci tenete al vostro alito, togliete il piccolo germoglio verde interno prima di utilizzare l’aglio in cucina.

L’alito risulterà più leggero del solito.

 

Aglio ed effetti collaterali

 

In molti ritengono che l’aglio non abbia degli effetti collaterali.
Purtroppo non è proprio così, perché può anche interagire con alcune terapie farmacologiche (di volta in volta potenziandone l’effetto o depauperandolo). Tutto dipende ovviamente da quanto aglio si stia ingerendo. Lontano dai 20-40 mg al giorno di allicina non si corrono rischi, ma neppure si può sperare di ottenere miracoli a livello di benefici (tenetelo bene a mente).

Nota. Quanta allicina contiene uno spicchio di aglio? Circa 2.5-4.5 mg per grammo schiacciato.

Tra gli effetti collaterali più comuni dobbiamo citare:  nausea, vomito, gastrite e diarrea (a livello gastrico);  dermatiti allergiche e chimiche (a livello cutaneo);  reazioni allergiche cutanee e respiratorie (a livello sistemico).

 

E se prendo dei farmaci?

 

Deve prestare attenzione alle quantità di aglio ingerito chi soffre di ulcerosi o reflusso gastroesofageo o esofagite.
Attenti anche se manifestate delle intolleranze alle liliacee.
Antiaggreganti piastrinici e trombolitici

 

Chi dovesse assumere farmaci come il Warfarin (o Pentossifillina o ticlopidina) vede aumentato il rischio di sanguinamento ed emorragie a seguito dell’ingestione di aglio.

Inoltre l’aglio combinato con vitamina E ed olio di pesce potrebbe dare un potenziamento degli effetti antitrombotici.

FANS

Nel caso di assunzione di farmaci FANS (farmaci anti-infiammatori non steroidei), ad esempio l’aspirina, l’aglio potrebbe aumentarne la gastrolesività tipica di questi prodotti.
Saquinavir

Il Saquinavir è un farmaco ad attività antiretrovirale appartenente alla classe degli inibitori delle proteasi. E’ utilizzato come un componente della cosiddetta terapia HAART (terapia antiretrovirale altamente attiva) la quale consiste in una particolare combinazione di farmaci inibitori della proteasi con altri farmaci atti a bloccare la proliferazione del virus HIV.
La contestuale ed elevata assunzione di aglio potrebbe ridurre la biodisponibilità del farmaco.
Autore | Viola Dante – Seguimi su SEB.org