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Avete mai sentito la leggenda del crisantemo? I crisantemi, tra i fiori, sono i più bistrattati. Associati al lutto e alla morte, vengono solitamente portati al cimitero, per i propri cari che non ci sono più, ma in realtà nascondono un significato molto gioioso. Oggi abbiamo deciso di raccontarvela, soprattutto perché siamo in prossimità della Festa dei Morti, che in Sicilia è molto sentita.

Da noi viene chiamato “fiore dei morti”, ma è noto anche come “margherita a 16 petali”. In generale, si dice sia diventato un fiore da portare al cimitero per la sua stagionalità. Dato che fiorisce a novembre, infatti, è proprio in concomitanza con la Festa dei Morti. In altre culture, però, questa correlazione non esiste e il crisantemo ha un significato diverso.

Crisantemo significa “fiore dell’oro“. In Cina e Giappone è un fiore di festeggiamenti e viene regalato in occasione di matrimoni o compleanni. Nel Regno Unito viene donato per celebrare una nascita, in Australia è il fiore della festa della mamma e negli Stati Uniti simboleggia gioia.

Leggenda del crisantemo

La leggenda del crisantemo narra che in un piccolo villaggio una bimba vegliava la mamma moribonda, in lacrime. Uno spirito, vedendola disperata, le comparse vicino, dandole una margherita. Le spiegò di dare il fiore alla morte, perché gli spiriti avevano concesso a lei e alla mamma di stare insieme per tanti giorni quanti erano i petali del fiore.

Quando lo spirito scomparve, la bimba ridusse i petali in striscioline, con grande cura, senza farli staccare. Nel momento in cui giunse la morte, già avvertita della concessione fatta alla piccola, video in fiore con un numero di petali infinito. Decise, quindi, di non portare via la madre e fece un dono alla bambina. Mamma e figlia avrebbero passato insieme tanti anni quanti erano i petali.

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