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Il 9 marzo torna “LOL – Chi ride è fuori” con la terza edizione. Nel cast sarà presente anche Nino Frassica, comico messinese che non vedeva l’ora di prendere parte allo show condotto da Fedez e Frank Matano. Avrebbe voluto essere uno dei protagonisti già dalla seconda stagione, ma si è tirato indietro per troppi impegni. Ma quest’anno ha accettato l’invito entusiasta per questa esperienza.

“LOL – Chi ride è fuori”, Nino Frassica nel cast

Nino Frassica ha rilasciato un’intervista per Sorrisi.com in cui racconta come ci si sente prima dello show. Finalmente ha accettato la sfida, ma già sin dalla prima edizione è rimasto colpito da LOL: “Dopo che ho visto la prima edizione mi sono detto: ”È proprio divertente, voglio provare pure io!” e mi hanno chiamato per la seconda edizione, purtroppo non potevo, mi hanno chiamato per la terza e allora ho smosso mari e monti e tutti gli impegni pur di partecipare”.

Nino Frassica: “Bisogna stare attenti”

Non sapeva chi avrebbe incontrato nel cast perché i produttori non lo dicono subito. “Non sapevo chi avrei incontrato, prima non dicono nulla. Io ho di base un repertorio abbastanza vasto che faccio nelle serate di cabaret e l’ho riadattato per l’occasione. Bisogna stare attenti a far ridere gli altri spiazzando, non conta solo il fattore comico, anche la meraviglia fa ridere”. Dice così Nino Frassica.

Cosa serve nel gioco?

Alla domanda: “Oltre alla preparazione cosa serve nel gioco?”, risponde che per LOL 3 è necessaria. “La lucidità, bisogna stare attenti, devi cercare di non devi ridere e allo stesso tempo sforzarti di non capire quello che vedi che sicuramente ti farebbe cascare nel tranello”. Tra i concorrenti che teme di più c’è Herbert Ballerina e Maccio Capatonda. “Li conosco e frequento anche nella vita, mi spiazzano, anche con cose non obbligatoriamente comiche”.

Cosa gli fa più ridere

Comico da tantissimi anni, preferisce decisamente tutto ciò che non è preparato. “L’umorismo involontario o i comici che fanno il genere mio, il surreale, quelli bizzarri. Rido per le cose buffe, per i rumori involontari, gli incidenti, le piccole cose. Per me è più difficile resistere, a me fanno ridere le persone in generale, a “Lol” potrebbero partecipare anche non comici. È stato più difficile di come pensavo, ho cercato di resistere estraniandomi. È come i concorrenti dei quiz che quando sbagliano dicono: “Ma come, da casa sapevo tutte le risposte, ora sono qui in tv e non indovino nulla!”.

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