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Da “mela cattiva” a “pomo d’amore”: storia e proprietà benefiche della melanzana

Molto utilizzata dalla cucina siciliana, dall’inconfondibile colore e molto versatile. La melanzana è una pianta appartenente alla famiglia delle Solanaceae, che produce una bacca carnosa con polpa biancastra e spugnosa, spesso dal sapore amarognolo, con semi schiacciati dal colore bianco, ambrato o giallo. In passato veniva chiamata da dottori e botanici“Solanum insanum”, cioè malsana, cattiva, sino al punto da rendere folli.

La storia della melanzana

Fu Linneo a ribattezzarla col nome scientifico di “Solanum melangena” (mela cattiva). Di certo l’ortaggio non ebbe vita facile nella storia della cucina, considerata in grado di provocare ogni sorta di male alla mente e al corpo. La sua storia incomincia in India, dove anticamente cresceva allo stato selvatico. Furono gli Arabia diffonderla in tutto il Medio Oriente e nelle colonie europee. Nel resto dell’Occidente giunse alla fine del XV secolo e non ebbe un’accoglienza calorosa per via del suo nome.

Tra i suoi più tenaci detrattori, il grande medico arabo Abu Alt el Hosein, meglio noto come Avicenna, autore di una grandiosa opera scientifica, il Canon, in 5 poderosi volumi, in cui si legge che la melanzana poteva provocare gravi malattie della pelle e persino attacchi epilettici. Fu poi la volta, nel XVI secolo, del grande botanico Fucsio, che scrisse: “Il solo nome deve spaventare coloro che hanno cura della loro salute”.

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Dopo tanti maltrattamenti, giunse finalmente un po’ di fortuna per la melanzana, dato che da illustri scienziati, tra cui il botanico francese Dalechamp, venne sostenuta la sua fama afrodisiaca, tanto che divenne richiestissima e nella Francia del Settecento le venne attribuito il poetico nome di “pomo d’amore”.

Da qui in poi il suo trionfo. Nacquero piatti famosi: le melanzane dell’Avignonese e le celebri cotolette alla Provenzale, di cui era ghiotto Alexandre Dumas, raffinato buongustaio, autore di un poderoso trattato di 2000 pagine: Dictionaire de Cuisine.

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Tutte le proprietà della melanzana

La melanzana è composta per il 92% da acqua, per cui è indicata per tutti coloro che si sentono gonfi e accusano ritenzione idrica. Sono infatti riconosciute universalmente le sue proprietà depurative, per via dell’alto contenuto acquoso, per cui è consigliata nei casi di gotta, arteriosclerosi, problemi di infiammazioni urinarie.

Contiene vitamine del gruppo A, B, C, acido folico, minerali, acido caffeico e acido clorogenico (antibatterico), ha proprietà coleretiche, favorendo l’aumento della produzione della bile, stimolandone il rilascio da parte delle cellule epatiche e contemporaneamente agevola la digestione, migliorando la funzionalità epatica e riducendo il contenuto di colesterolo nel sangue; ha un alto contenuto di fibre, note per la loro capacità saziante e per essere un ottimo rimedio contro la stipsi; ha blande proprietà lassative, non contiene glutine per cui può essere utilizzata anche dalle persone celiache, possiede un alto contenuto di potassio, rendendosi adatta per chi soffre di crampi muscolari, oltre chefosforo, sodio e calcio; contiene acido clorogenico e nasunina, due molecole che hanno una notevole attività contro i radicali liberi, che giocano un ruolo centrale in fenomeni come invecchiamento, infiammazioni, malattie cardiovascolari, cancro ecc).

La nasunina è un’antocianina, un pigmento appartenente alla famiglia dei flavonoidi che, insieme ad altre antocianine, impartisce alla melanzana il suo caratteristico colore. Ha una specifica azione di inibizione dell’angiogenesi (sviluppo di nuovi vasi sanguigni), processo implicato in diverse patologie, tra cui, in primo luogo, il cancro. La melanzana ha unbassissimo indice glicemico, quindi da consumare di più nelle diete anche per prevenire e gestire disturbi quali diabete e sovrappeso, è molto richiesta nelle diete dimagranti, bollita o alla griglia, poiché contiene poche calorie (18 ogni 100 gr. di prodotto), un basso contenuto di grassi, proteine e zuccheri.

Contro le gengive infiammate basta appoggiarne una fettina su di esse, lasciandola in posa sino a quando la polpa si riscalda, mentre per combattere le emorroidi, occorre effettuare un cataplasma di foglie o polpa ridotte in poltiglia per 2 volte al giorno. Va consumata assolutamente cotta poiché cruda, oltre che sgradevole, è tossica, per via della solanina, un glicoalcaloide che, assunto in grandi quantità, provoca alterazioni nervose, sonnolenza, irritazione della mucosa gastrica ed emolisi. Per eliminare il gusto amaro delle melanzane, affettatele, ricopritele con del sale grosso e lasciatele spurgare per un paio d’ore prima di cucinarle.

Di Caterina Lenti

Redazione