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I mosaici della Villa del Casale di Piazza Armerina sono considerati i più belli e i meglio conservati del loro genere. Sono frutto di un lavoro certosino, che ha reso la celebre costruzione che sorge a Piazza Armerina famosa in tutto il mondo, inserita nel 1997 nella World Heritage List dell’Unesco.

La villa e il suo proprietario

La villa risale al 320-250 d.C.: potrebbe essere stata una dimora di rappresentanza, appartenuta a un esponente dell’artistocrazia senatoria romana. Secondo alcuni studiosi sarebbe stata costruita e ampliata su diretta committenza di un altissimo funzionario imperiale. I mosaici emersero in una campagna di scavo, condotta nella metà del Novecento: si scoprirono oltre 3500 metri quadrati di pavimentazione a mosaico figurativo e in stile geometrico.

I mosaici di Piazza Armerina

Lo stile di vita del proprietario della casa viene celebrato da questa serie di mosaici pavimentali e parietali. Emerge, con ricchezza ed eloquenza, nei vari ambienti della casa, mostrando evidenti influenze stilistiche dall’arte africana (questo fa pensare che ci fossero maestranze africane tra i lavoratori). Nei mosaici si distinguono differenti stili e cicli narrativi. Uno è dedicato alla mitologia e ai poemi omerici, l’altro con riferimenti alla natura e a scene di vita quotidiana dell’aristocrazia romana.

Tra i resti della villa vi sono quattro zone distinte: l’ingresso monumentale con cortile a ferro di cavallo; il corpo centrale della villa, costruito intorno ad una corte con giardino; una grande sala con tre absidi (trichora), preceduta da un colonnato ovoidale, intorno a cui sorgono diversi vani; il complesso termale.

Tanti gli ambienti che oggi sono visitabili: la zona delle terme; la corte porticata d’ingresso e l’arco onorario; il Vestibolo e il porticato del peristilio; gli ambienti di servizio, tra cui la stanza della “Piccola Caccia”, il corridoio della “Grande Caccia” e la stanza delle “Palestrite”; gli appartamenti padronali settentrionali con il mosaico di Ulisse e Polifemo e la stanza con Amore e Psiche e gli appartamenti padronali meridionali con il mosaico che raffigura il Mito di Arione e la stanza di Eros e Pan; il Triclinio e il portico; la Basilica.

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