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Chiudere con la follia neonazista grazie a una donna di colore. È quanto accaduto al 38enne Michael Kent, membro di un gruppo di suprematisti bianchi dell'Arizona, negli Stati Uniti. Nel suo passato c'erano foto di raduni con braccia alzate, bandiere naziste, svastiche ovunque. Una addirittura tatuata sul petto. Poi era finito in carcere. Scontata una parte della pena, racconta la "Abc", Kent era uscito ed era stato affidato a un ufficiale di sorveglianza che doveva controllare il suo comportamento fuori dal carcere. L'ufficiale era Tiffany Whittier, afrocamericana di 45 anni.

Quando si sono conosciuti, Kent era ancora fortemente imbevuto di teorie neonaziste e convinto della superiorità della razza ariana. Nonostante l'evidente incompatibilità, i due hanno cominciato a parlare, a confrontarsi. Col tempo è nata un'amicizia e una vera e propria conversione per Kent, che ha deciso di ricominciare tutto daccapo. Per questo ha svuotato casa sua di tutti i simboli neonazisti e ha deciso anche di rimuovere il tatuaggio dal suo corpo ricoprendolo con una stella.

Adesso lavora in una fattoria, vicino a Colorado Springs, tra colleghi ispanici e neri. "Non voglio che i miei figli vivano la vita di odio che ho vissuto io. Voglio che mi conoscano per chi sono adesso, un buon padre e un lavoratore. Tiffary farà per sempre parte della mia famiglia", ha dichiarato il 38enne, finalmente in pace con se stesso.