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Marinella di Selinunte, una frazione affacciata sul Golfo di Selinunte, è un pittoresco borgo di pescatori con una lunga tradizione nel settore della pesca. Fin dalla metà dell’Ottocento, pescatori provenienti da località circostanti come Cefalù, Porticello, Balestrate e Castellammare del Golfo hanno scoperto le acque ricche di pesci lungo questa costa siciliana. Questo mestiere duro e faticoso è stato tramandato di generazione in generazione, diventando una tradizione preziosa. Oggi, questo stile di pesca artigianale e sostenibile ha ottenuto un importante riconoscimento: nasce il Presidio Slow Food della pesca tradizionale del Golfo di Selinunte.

Il significato del Presidio Slow Food

Il Presidio Slow Food non si limita a tutelare le specie ittiche, come le abbondanti sardine che vivono nelle acque antistanti Marina di Selinunte. Esso tutela, invece, il modo di lavorare dei pescatori. L’associazione Slow Food ha riconosciuto l’importanza del lavoro svolto dai nove pescatori della comunità locale e ha adottato un disciplinare rigido che regola le attività di pesca.

L’approccio artigianale e sostenibile

La pesca tradizionale di Marinella di Selinunte si svolge ancora oggi con un approccio artigianale, nel rispetto della natura e delle risorse marine. I pescatori calano le reti a mano, pulendole dalle alghe una per una sul molo e vendendo il pescato con un’asta mattutina aperta a tutti. Questo metodo, utilizzato già da un secolo e mezzo fa, riflette la profonda connessione con il mare e l’amore per il proprio mestiere.

Rispetto delle regole

Il disciplinare del Presidio Slow Food vieta la cattura di esemplari giovanili e al di fuori della stagione di pesca. Come per la verdura, anche il pesce ha un calendario da rispettare. Il rispetto delle norme è fondamentale per mantenere uno sfruttamento sostenibile delle risorse ittiche e garantire la conservazione degli stock.

La regina del Golfo

La sardina è una figura centrale nella pesca di Marinella di Selinunte. Tradizionalmente, la sardina arriva nel Golfo intorno alla metà di marzo, segnando una ricorrenza celebrata con un gustoso timballo di bucatini, verdure primaverili e sardine fresche chiamato “pasta a tianu di San Giuseppe” in onore del santo festeggiato il 19 del mese. La sardina rimane nel Golfo fino a fine agosto o inizio settembre, arricchendo la tavola con il suo sapore unico.

Altre prelibatezze ittiche

Oltre alla sardina, il Golfo di Selinunte offre una varietà di prelibatezze ittiche durante l’anno. Gli sgombri si trovano in primavera, mentre la seppia è abbondante anche in estate. Durante l’estate e l’autunno, è possibile catturare dentici e mazzancolle, seguiti dalla spigola, la sogliola e l’orata.

In conclusione, Marinella di Selinunte, un borgo di pescatori dalle radici profonde, si è guadagnato un riconoscimento speciale grazie al Presidio Slow Food della pesca tradizionale del Golfo. Questo importante riconoscimento testimonia l’impegno dei pescatori verso un approccio artigianale, sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Attraverso il rispetto delle regole, la tradizione della pesca a Marinella di Selinunte è destinata a sopravvivere e ad essere tramandata alle future generazioni, mantenendo viva la connessione con il mare e le sue preziose risorse.