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Il cofondatore dei Litfiba è in Sicilia

  • Piero Pelù a Palermo: i selfie in giro per la città.
  • Nei post pubblicati sui social ci sono anche parole in difesa della moglie, Gianna Fratta.
  • Cosa è successo? Facciamo un punto della situazione.

Non capita tutti i giorni di vedere aggirarsi in giro per la città di Palermo uno dei più celebri cantanti rock italiani. Non capita tutti i giorni, ma capita, come dimostrano le foto pubblicate da Pierò Pelù sui suoi account social nelle scorse ore. Il cantautore toscano ha rivelato dove si trovava, anzitutto con un post di fronte a un murales del quartiere di Borgo Vecchio: «E se invece che di fantasia i mostri fossero reali e spietati come la piovra?», ha scritto, davanti l’opera di street art.

 

Piero Pelù a Palermo: selfie e battute sagaci

Immancabile look da rocker, con canottiera d’ordinanza, e capelli raccolti: l’inconfondibile stile di Piero Pelù a Palermo. Immediate le reazioni dei fan, che non hanno perso tempo e hanno commentato con molto entusiasmo. L’arrivo del cantautore è legato al concerto diretto dalla moglie, Gianna Fratta, venerdì 29 ottobre al Teatro Politeama.

Gianna Fratta, direttrice artistica dell’Orchestra Sinfonica Siciliana, si è esibita con la più grande pianista vivente, Marta Argerich. Proprio il concerto è stato causa di una polemica, cui Pelù ha voluto rispondere, difendendo la moglie. Le ragioni? Scopriamole subito.

Piero Pelù difende la moglie Gianna Fratta

Gianna Fratta aveva lanciato sui social network un invito ironico e volutamente a doppio senso per segnalare la diretta YouTube del concerto al Politeama. Aveva scritto, in un post: “Appuntamento amoroso. No perditempo. Solo veri interessati ad esperienze di gruppo eccitanti, appassionate e piene di musica. Tutto in diretta streaming”. A quelle parole aveva replicato Marianna Caronia, parlamentare leghista all’Assemblea Regionale Siciliana.

Caronia ha criticato pubblicamente il messaggio, giudicandolo “decisamente di cattivo gusto e fuori luogo” parlando di “toni decisamente inappropriati per chi svolge una funzione pubblica lautamente retribuita con fondi pubblici”. Da qui la replica di Piero Pelù, con un lungo post, in cui scrive anche: ” Lo dico da anni: non sarà la fame ad ucciderci ma l’ignoranza, quella pilotata dalla stanza dei bottoni“.

 

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