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Stenni ‘u peri quantu ‘u linzolu teni. Avete mai sentito questo proverbio siciliano? Lo sapete, la lingua siciliana ci piace moltissimo e i proverbi rappresentano una stupenda espressione della cultura della nostra terra. C’è stato un tempo in cui proprio i proverbi erano considerati massime di vita da seguire, consigli a tutti gli effetti per superare le difficoltà.

Quel che è certo è che, ancora oggi, gli autentici modi di dire siciliani non hanno perso la loro forza espressiva. Alcuni di essi sono noti ben oltre i confini dell’Isola e affascinano per musicalità e contenuto.

Cosa vuol dire “Stenni ‘u peri quantu ‘u linzolu teni?”

Iniziamo da una semplice traduzione: “Allunga i piedi – in senso esteso le gambe – a seconda della lunghezza del lenzuolo”. In questo modo, non si rimane scoperti. Il significato è quello di vivere secondo le proprie possibilità, non fare il passo più lungo della gamba. Evitare di strafare, dunque, per non avere brutte sorprese.

Anche in questo caso, un proverbio siciliano molto saggio, che siamo certi vi tornerà utile. È bello diffondere questa forma di saggezza, farla conoscere anche alle nuove generazioni. Se vi piacciono i modi di dire della Sicilia, eccone altri che sicuramente troverete interessanti.

  • Cu avi lingua passa u mari.
    (Chi sa parlare attraversa il mare)
  • Cu campa pava e cu mori è cunnutu.
    (Chi vive paga, e chi muore “giace”)
  • Cu bonu simina, megghiu arricogghi.
    (Chi bene semina, meglio raccoglie)
  • Cu mancia fa muddichi.
    (Chi mangia fa briciole).
  • Cu n’arrisica na’ arrussica
    (Chi non risica non rosica)
  • Cu’ nesci, arrinesci.
    (Chi esce, riesce)
  • Cu campa vecchiu si fa’.
    (Chi vive diventa vecchio)
  • Cu lassa a vecchia ppà nova peggiu s’attrova.
    (Chi lascia la vecchia per la nuova si troverà male.)
  • Cu mania non pinia.
    (Chi ha le mani in pasta sta bene)

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