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Un lungo esposto è stato presentato in procura da famiglie e docenti della scuola elementare e media di Messina "Giacomo Leopardi". "L’incolumità degli elettori è prioritaria mentre quella degli alunni è stata ignorata", denunciano. Il seggio elettorale della scuola Leopardi è stato spostato in altra sede perché la struttura non è sicura, mentre i bambini e i ragazzi svolgono quotidianamente lezione. 

La struttura in cui studiano 440 alunni era stata dichiarata a rischio crolli già nel 2015. Il comune aveva infatti ottenuto, nel novembre dell'anno scorso, un finanziamento dalla protezione civile per 2,3 milioni di euro per la messa in sicurezza della scuola. Ma Germana Lanzafame, rappresentante dei lavoratori e vicedirigente, racconta: "Siamo stati avvertiti soltanto il 12 ottobre degli imminenti lavori di gennaio”, e spiega che, dopo aver ottenuto il finanziamento per la messa in sicurezza a fine 2015, il comune avrebbe fatto montare dei pannelli solari “gravando ulteriormente sul solaio della struttura con maggiori criticità”.

Da parte sua la dirigenza, all'oscuro degli imminenti interventi, ha chiesto e ottenuto un finanziamento europeo di 20 mila euro per il cablaggio della fibra ottica. Un lavoro che andrà completamente perso. A questo si aggiunge il fatto che il comune sembra aver individuato una sistemazione per i bambini, i ragazzi e i docenti della scuola, ma chiedendo all'ufficio patrimonio una struttura idonea per 198 alunni, quando gli alunni della "Giacomo Leopardi" di Messina sono 440.