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Roberto Andò chi è il regista, sceneggiatore e direttore artistico siciliano. Biografia e carriera: dove è nato, quanti anni ha, quali sono i suoi film più famosi, che premi ha vinto. Vita privata, chi è la moglie.

Biografia e carriera

Nasce a Palermo, sotto il segno del Capricorno, l’11 gennaio del 1959, quindi ha 64 anni. Il suo percorso formativo è radicato nella letteratura – è amico di Leonardo Sciascia – e anche nel cinema. Esordisce alla regia a teatro, nel 1986, con uno spettacolo tratto da un testo di Italo Calvino. Si dedica poi al documentario, con “Memory-Loss” (1994) e “Per Webern – Vivere è difendere una forma” (1996). Dal 1990 al 1995 è direttore artistico della Orestiadi di Gibellina e dal 1995 al 2000 del Festival di Palermo sul Novecento.

Il suo primo lungometraggio è del 1995 e si intitola “Diario senza date”. Accanto al protagonista Bruno Ganz e agli attori Lorenza Indovina, Moni Ovadia, Franco Scaldati, compaiono nel film gli scrittori Leonardo Sciascia, Vincenzo Consolo, Michele Perriera e Gianni Riotta, e i magistrati Roberto Scarpinato, Erminio Amelio, Ignazio De Francisci.

Il film piace molto al regista Giuseppe Tornatore, che propone ad Andò di produrre il suo vero esordio nel cinema: nasce così “Il manoscritto del Principe”, che esce in sala nel 1999 e vince il Nastro d’Argento, il Premio Fellini e il Premio Sergio Leone. Roberto Andò alterna attività cinematografica e teatrale, con la regia di molte opere. Nel 2002 il Centro sperimentale di cinematografia gli affida la realizzazione di un documentario su Francesco Rosi, Il cineasta e il labirinto, che verrà presentato a Roma in Campidoglio in occasione degli 80 anni del regista napoletano.

Roberto Andò, Ficarra e Picone, Toni Servillo

Roberto Andò, Ficarra e Picone, Toni Servillo

Torna dietro la macchina da presa con “Sotto falso nome“, poi presenta nel 2006 “Viaggio segreto”. Pubblica nel 2008 “Diario senza date”, un romanzo-saggio dedicato a Palermo. Pubblica nel 2012 “Il trono vuoto”, con il quale vince il Premio Campiello opera prima e dal quale trae il film “Viva la libertà“, con il quale vince David di Donatello, Nastro d’Argento, Ciak d’oro e Globo d’Oro. Riceve il Premio Flaiano nel 2019 per “Una storia senza nome”. Nel 2022 dirige la miniserie TV “Solo per passione – Letizia Battaglia fotografa” ed è regista e sceneggiatore de “La Stranezza”, con Toni Servillo e Ficarra e Picone.

La Stranezza vince il David per la migliore sceneggiatura originale e riceve il Nastro d’Argento come film dell’anno 2023: “È una festa per un film che è stato festeggiato dal pubblico e dai critici. A parte il piacere di ricevere il premio dal sindacato è anche il piacere di riceverlo qui, dove abbiamo iniziato le riprese. È come chiudere un cerchio”, dice Andò a CinecittàNews.

“Un successo del genere è imprevedibile, lo si capisce dal tipo di calore che il pubblico ti restituisce. Puoi capire che stai facendo un film che ti piace, che ti eccita e che ti sembra riuscito. Ma non puoi avere nessun tipo di certezza“.

Vita privata

Roberto Andò è sposato con Lia Pasqualino. Dal loro legame è nata una figlia, Giulia. “L’incontro più importante della mia vita è quello con Lia Pasqualino, mia moglie. Ha rappresentato una vera svolta, la nostra continua ad essere una grande storia d’amore. È una fotografa di valore, allieva di Letizia Battaglia. Abbiamo una figlia, Giulia, bravissima attrice, una intelligenza e una sensibilità in cui posso riconoscere al meglio i miei slanci giovanili, la mia curiosità onnivora, la voglia di conoscere”, racconta nel libro di Marco Olivieri “La memoria degli altri. Il cinema di Roberto Andò”.

Foto: Depositphotos.com.

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