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Rosetta Dello Siesto, la moglie di Andrea Camilleri. Di lei, lo scrittore scomparso il 17 luglio 2019 ha detto: “Non c’è rigo che io abbia pubblicato che non sia stato prima letto da lei”. Sessantadue anni di matrimonio insieme, tre figlie, quattro nipoti e due pronipoti: Matilda e il piccolo Andrea. La famiglia del maestro è sempre rimasta nell’ombra. Presente per lui, fino all’ultimo momento, ma distante da quei riflettori che vengono inquinati troppo spesso da inutili gossip.

Quando gli è stato chiesto se nei suoi romanzi si ispirasse alle donne della sua vita – moglie e figlie -, Camilleri ha risposto: “quelle che descrivo nei romanzi sono, sì, donne che ho incontrato nella mia vita, ma non sono le donne che ho amato. Non ho mai scritto delle donne che ho amato perché credo che l’amore sia una straordinaria lente deformante”.

Tanta, però, la curiosità sulla moglie di Andrea Camilleri. Rosetta Dello Siesto è nata a Milano, ma ha incontrato lo scrittore a Roma. Lui stava preparando uno spettacolo e lei, giovane e da poco laureata, era stata chiamata ad affiancare il regista nell’allestimento di una pièce teatrale dedicata a Pico della Mirandola. Camilleri ha detto che Rosetta era “una ragazza che metteva allegria”. “Dopo che lo spettacolo andò in scena – si legge in un suo libro, pubblicato nel 2018 – partii per restare un mese in Sicilia dai miei. Trascorsa una settimana, mi resi conto con mia grande sorpresa che non c’era stato giorno che non avessi pensato a quella ragazza.

Non riuscivo sinceramente a spiegarmene le ragioni ma un fatto era sicuro: ogni sera, prima di addormentarmi, davanti ai miei occhi compariva la sua immagine sorridente. Avevo due compagni di infanzia, veri e autentici amici, e raccontai a loro lo strano fenomeno che mi stava capitando.

Devo confessarti che fino a quel momento io ero passato da una ragazza all’altra con grande facilità. La risposta dei miei due amici fu di una semplicità elementare: «Te ne sei innamorato». Nei restanti giorni di vacanza siciliana ebbi modo di constatare come quella risposta fosse stata giusta. Così, appena tornai a Roma le telefonai e la invitai a cena, lei accettò. Da quella sera ceniamo assieme da oltre sessant’anni”.

Il matrimonio, il ricordo più bello

Un amore vero e profondo. In una recente intervista, Andrea Camilleri ha detto che il ricordo più bello è il matrimonio con Rosetta, nonostante non siano mancati gli imprevisti.

«Il mio ricordo più bello è la giornata in cui mi sono sposato – ha raccontato -. Ho passato una notte infame: metà di me diceva, “Alzati, vestiti, prendi il treno e scompari”. L’altra metà diceva “Cretino, nessuno ti sta obbligando, è una tua libera scelta”. Quella che sarebbe diventata la mia futura moglie, mi aveva detto: “Il vestito del matrimonio non te lo far fare dal solito sarto, perché ti fa delle spalle strettissimo”. Però io me lo feci fare da lui.

Quando indossai quella giacchetta, mi sentii morire, avevo delle spalle infantili. “Te l’avevo detto, vedi che spalle strette hai?”, mi disse mia moglie. Quella notte infame, mi levai la giacca e gliela sbattei in faccia. Le dissi “Sposati uno con le spalle larghe!”.

Lei avanzò di un passo e mi diede uno schiaffo. Mio padre a momenti cadeva svenuto per terra. Dopo di che ci guardammo negli occhi, cominciammo a ridere e la risata continuò per il giorno più allegro della mia vita. Ci furono incidenti incredibili, soprattutto quando mia moglie sbagliò dita e sposò il prete. Mise l’anello al dito del prete!».

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