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La stampa nazionale torna a parlare dei tristemente noti stupri di Firenze. Si è concluso l’incidente probatorio, anticamera del processo contro Marco Camuffo e Pietro Costa. La perizia sul Dna affidata dal gip Mario Profeta alla genetista Baldi è stata deposita dopo la consulenza tossicologica sullo stato d’alterazione delle due studentesse americane causato dall’alcol bevuto prima di avere un rapporto sessuale con i due carabinieri.

Nella consulenza sul Dna è stato accertato l’isolamento del liquido seminale di Marco Camuffo sul vestito di T., nelle sue parti intime e anche sul pavimento dell’androne. Per quanto riguarda invece Pietro Costa sono state isolate solo tracce biologiche sul corpo di C.. Il quotidiano toscano "La Nazione" fa dunque notare che uno dei due rapporti non sia stato completato. L’esame medico a cui si era sottoposto la giovane americana aveva certificato escoriazioni e lesioni vaginali in C.. Si tratta di alcune delle prove più importanti.

I due carabinieri sono accusati di violenza sessuale. I militari hanno ammesso di non aver rispettato l’ordine di servizio quando hanno accompagnato le ragazze a casa loro dopo una nottata in discoteca, così come hanno spiegato di aver avuto con loro rapporti sessuali consenzienti mentre avrebbero dovuto lavorare in pattuglia.

Il deposito delle consulenze chiude la fase delle indagini, dopo la controversia suscitata dalle domande molto aggressive fatte dagli avvocati di Marco Camuffo e Pietro Costa alle due vittime. Quesiti che erano stati in parte respinti dal giudice, vista la loro eccessiva volgarità, come la domanda sulle mutandine indossate o meno al momento del rapporto.