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Oggi vi parliamo di un personaggio molto conosciuto a Messina: u fuddittu, chiamato anche u cappidduzzu. Si tratta di una figura molto misteriosa, ambigua e mutevole, ma nota soprattutto perché dispettosa. A metà tra genius loci ed essere umano, vive distante dai centri abitati e spesso usa inganni, recando dei danni. Altre volte, invece, è benevolo, soprattutto con i neonati, che ama divertire mentre dormono.

Fino a qualche tempo fa, quando un bimbo rideva nel sonno, si diceva: “Saravi u fuddittu cu fa scialari“. U fuddittu ha la capacità di rivelare i tesori nascosti. Preferisce frequentare i villaggi di campagna, perché il suo habitat naturale è quello dei boschi. Sul suo conto ci sono moltissime leggende, ma tutte sembrano essere concordi sulle sue sembianze, che sono a metà tra quelle umane e quelle animali.

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Alto non più di un metro, avrebbe una capigliatura riccioluta, mentre dalla vita in giù il suo corpo sarebbe simile a quello di una capra. Sembrerebbe, dunque, un fauno in miniatura. A contraddistinguerlo è un copricapo di colore rosso, dove risiedono i suoi poteri. Senza quello, diventa uno spiritello privo di qualsiasi essenza. Si dice, dunque, che chiunque riesca a rubargli il berretto lo avrà in pugno, ottenendo il folletto.

Secondo le leggende, le campagne nei dintorni di Messina sarebbero piene di folletti, ma secondo alcuni anche in città ve ne sarebbero un bel po’. Per quanto riguarda quelli di città, pare apprezzino molto la zona a monte del viale Regina Elena.

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