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Un anno senza Franco Battiato. Il 18 maggio 2021 il cantautore siciliano ci ha lasciati, dopo aver scritto indimenticabili pagine di storia della musica italiana. Un rivoluzionario, un innovatore, un intellettuale e un grande artista. Lo ricordiamo attraverso alcuni aneddoti poco conosciuti che lo riguardano.

Franco Battiato, un anno senza il Maestro

Battiato era un Maestro, anzi, il “Maestro” per eccellenza della musica italiana. Un appellativo che gli è stato dato con naturalezza. La sua musica ha superato ogni confine, tra sperimentazione e avanguardia. Sebbene i suoi brani siano cantati e conosciuti a ogni latitudine, esistono tantissimi aspetti della sua poliedrica vita che non tutti conoscono.

  1. Battiato inizia a meditare da autodidatta tra il 1969 e il 1970. Una decisione scaturita da una violenta crisi personale: «Non mi riconoscevo in niente, parliamo di una crisi fisiologica, antecedente i miei studi. Un giorno capii che esisteva un mondo spirituale da indagare, cercai di captare i segnali che inevitabilmente mi arrivarono».
  2. Tenta la via cantautoriale già dagli anni Sessanta e la stampa lo vede come un giovane di belle speranze. Partecipa, ad esempio, a “Un disco per l’estate” ma anche alla “Mostra Internazionale di Venezia”.
  3. La carriera discografica di Battiato inizia con una canzone del Festival di Sanremo. Nella metà degli anni Sessanta, lavora come magazziniere per l’editore milanese che pubblica la rivista “Nuova Enigmistica Tascabile”. La rivista è solita allegare dei 45 giri con cover di successi del momento, interpretati per lo più da emergenti. Nel 1965 la rivista allega al numero del 20 febbraio un 45 giri con 2 brani: nel lato A l’esordiente “Francesco Battiato” interpreta, accompagnato dal complesso de “Gli Enigmisti”, “L’amore è partito”, una canzone proveniente direttamente dal 15° festival di Sanremo.
  4. La prima, vera, partecipazione di Franco Battiato al Festival di Sanremo è datata 1981, quando Alice porta sul palco dell’Ariston il brano “Per Elisa“. La canzone vince la kermesse. Seguono altre partecipazioni di Battiato, anche come autore.
  5. Il musicista Frank Zappa (peraltro di origine siciliana), era un grande estimatore dell’album “Foetus” di Battiato, quindi decise di spedire al cantautore siciliano le scarpe che usava nei concerti.
  6. Alla fine degli anni Ottanta Battiato sceglie Villa Grazia a Milo ai piedi dell’Etna, come “buen retiro”. Torna a viverci dopo un periodo intenso a Milano e in giro per il mondo. Il luogo, con il giardino di noccioli, aranci, mandarini, fiori, palme e tanto altro, rischiara le sue giornate e accompagna le sue meditazioni. Lucio Dalla compra una villa proprio accanto alla sua.
  7. A proposito della sua casa di Milo, Battiato racconta: «Mi alzo molto presto e appena apro la porta finestra ogni mattina nel luogo dove abito arriva il profumo delle rose e dei gelsomini, che per me sono il linguaggio dell’esistenza. Ringrazio ogni giorno il privilegio di questa esperienza perché la natura ancora oggi, con tutte le schifezze che ci stanno annullando, è rimasta intatta nella sacralità: cioè è l’unica realtà oggi che ci fa risentire, come fossimo nel primordiale, la bellezza dell’esistenza».
  8. Nel 1989 Franco Battiato canta per il Papa Giovanni Paolo II. Inizialmente non vuole andare, ma poi accetta. Durante l’esecuzione di “E ti vengo a cercare”, a un certo punto, non riesce ad andare avanti. Racconta, in seguito, di essere rimasto colpito dalla presenza del Pontefice.
  9. Esploratore dell’arte e della creatività in tutta la sua interessa, Battiato decide, a un certo punto della sua vita, di diventare anche pittore. Il suo primo soggetto è una nuvola e i suoi quadri, dipinti su fondo oro, diventano simbolo di sacralità. Un richiamo ai pittori bizantini.
  10. Non tutti sanno che Franco Battiato ha composto opere liriche: quattro, per la precisione. Tra queste c’è anche una “messa sacra”.

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