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SANTA CROCE CAMERINA (RAGUSA) – Un piccolo monumento dedicato a Loris. C'è una foto con la scritta "colui che dentro di noi non muore mai", un messaggio lasciato da sua madre. Che intanto è stata condannata a 30 anni di reclusione. Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa, reagisce così, dunque non soltanto con la palestra intitolata a lui, un bambino ucciso quando aveva soltanto 8 anni.

Crome scrive il "Giornale di Sicilia", della vicenda si parla eccome in paese. "Ma a bassa voce e non con 'forestieri'. C'è pudore, ma anche una voglia di chiudersi a riccio, dimenticare una storia drammatica e dolorosa che ha come 'protagonista una 'forestiera", come Veronica Panarello veniva 'vissuta" a Santa Croce Camerina", si legge sul quotidiano.

C'è anche chi lapidaria afferma: "Se l'ha fatto lei le sta bene, se non l'ha fatto poverina lei…". E tra tante voci che non vogliono parlare o che introducono un dubbio ("ma è possibile che abbia fatto tutto da sola?"), c'è di non ha dubbi e sostiene: "È stata una sentenza giustissima, anche se non l'ha ucciso, solo per avere portato il corpo nel canalone merita 30 anni… una madre certe cose non le fa…".