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Cosa succederà ai tanti siciliani nel Regno Unito dopo il Brexit? Il "Giornale di Sicilia" ha raccolto le impressioni di un po' di nostri conterranei emigrati Oltremanica. C'è chi ha visto i colleghi stranieri dormire in ufficio, come Roberta Benigno, una "recruiter" che lavora nell'alta finanza londinese: "Molti stanno pensando di ritirare i soldi che hanno nelle banche inglesi, perché la sterlina rischia di essere distrutta – racconta il fratello di Roberta, Giuseppe, anche lui con interessi lavorativi nella City – Non conosciamo, ma nessuno in realtà conosce, le conseguenze, non si sa quanto ora l'Europa sia disposta a trattare con l'Inghilterra, stessa cosa per le potenze asiatiche e gli Stati Uniti. E nel breve periodo la situazione potrebbe essere devastante, con tantissimi posti di lavoro persi".

Valentina Ventimiglia è un'affermata disegnatrice che ha lavorato per la Disney, vive con il suo compagno e sua figlia a Manchester e per anni ha vissuto a Londra: "Abbiamo preso il "leave" malissimo, c'è poco da dire. C'è anche un po' di rabbia perché abbiamo visto che questo voto è dipeso per la maggior parte da una fetta di popolazione prevalentemente anziana, dai 65 anni in su. I giovani sotto i 30 volevano rimanere in Europa, capendo il potenziale rischio. I più "vecchi", insomma, hanno scaricato il peso di una potenziale catastrofe a quelli che una vita ancora se la devono costruire".

Della "Generazione Erasmus" fa parte Giuseppe Fazio, 25 anni, che arrivato a Londra per imparare la lingua è rimasto lì, lavorando come barista, aiuto cuoco, cameriere e quant'altro: "Non avrei mai creduto una cosa del genere, mai. Sono qui da 7 mesi, sto bene, lavoro duro ma vivo senza problemi. I miei colleghi inglesi, giovani pure loro, hanno votato tutti per il "Remain", e sotto sotto nessuno credeva davvero nel contrario. Sono sbalorditi. In televisione, sulla BBC, sentivo gente che gridava: "Ma davvero siamo così stupidi, in questa nazione?". Ora non so cosa accadrà per me, per noi, dipenderà dagli accordi, ma il rischio di ricominciare tutto di nuovo c'è".