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Domenica la Commissione europea ha dato il via libera all’Italia per fornire una garanzia pubblica a sostegno di un sistema di "supporto precauzionale alla liquidità" delle banche, da attivare in caso di necessità. A darne notizia è l'autorevole "Wall Street Journal", secondo cui Roma ha ottenuto da Bruxelles l’ok al paracadute pubblico invocando le regole che si applicano agli aiuti di Stato in caso di "crisi straordinarie". 

Il quotidiano riporta che la garanzia statale potrebbe arrivare fino a un valore di 150 miliardi di euro. Due i paletti: potrebbe essere attivata solo nel 2016 e solo per gli istituti solvibili. La notizia è stata poi confermata da una portavoce dell’esecutivo europeo. L’Italia ha chiesto un’attivazione precauzionale dello schema, sebbene secondo la Commissione non ci siano aspettative perché "si manifesti la necessità di utilizzare questo schema". 

Secondo fonti di governo, il nuovo strumento non sarà usato "necessariamente e a breve”, ma è "un dato politico importante" il fatto che Bruxelles abbia dato disco verde. La garanzia potrà applicarsi anche al "nuovo fondo Atlante" che, secondo l’Ansa, il fondo Quaestio sta valutando di lanciare tramite un’iniezione di soldi pubblici: 500 milioni dalla Sga, la vecchia bad bank del Banco di Napoli appena passata sotto il controllo del Tesoro, 600-700 milioni da Cassa depositi e prestiti, che già contribuisce al fondo Atlante (il primo), quello che ha rilevato Veneto Banca e Popolare di Vicenza in sede di aumento di capitale.