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Nuova scoperta nel Parco di Segesta.

  • Il celebre parco archeologico del Trapanese si appresta a riaprire con tante novità.
  • Si presenta il nuovo e monumentale ingresso all’Agorà.
  • I visitatori che, quando riapriranno i luoghi della cultura, potranno riscoprire la città degli Elimi.

Il territorio siciliano continua a regalarci nuove scoperte. Il celebre Parco Archeologico di Segesta, in provincia di Trapani, si appresta potrà adesso presentare il nuovo e monumentale ingresso all’Agorà, sul lato che conduce verso l’ala Nord-Est della Stoà. Il rinvenimento è avvenuto durante la campagna di scavi in corso di realizzazione. Già negli anni Novanta erano avvenuti degli scavi, avanzando l’ipotesi che quell’apertura fosse proprio l’ingresso che conduceva all’Acropoli. Gli scavi oggi in corso supportano quanto già ipotizzato, ma aggiungono anche altro. Ecco i dettagli sulla nuova scoperta a Segesta.

Le novità del Parco Archeologico di Segesta

La Regione Sicilia, in una nota, spiega che l’ingresso all’Agorà si potrà ammirare tramite un nuovo percorso pedonale. Il percorso permetterà di godere della parte più monumentale dell’antica Segesta. Si potrà agevolmente ammirare l’ala Nord-Est della Stoà porticata, un edificio su due piani di eccezionale valore. Dagli scavi è emersa anche un’epigrafe molto significativa. Il Parco offre diverse novità, a cominciare dai rinvenimenti emersi durante gli scavi condotti nelle due Acropoli. Queste sono l’Acropoli Nord, con gli edifici pubblici e il teatro, e l’Acropoli Sud, riservata alle residenze private.

L’importanza della scoperta a Segesta

L’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, ha illustrato la nuova scoperta a Segesta: “Le importanti rivelazioni emerse dagli scavi, le opere realizzate e i nuovi percorsi individuati all’interno del Parco ci offrono una entusiasmante rilettura urbanistica della città di Segesta. Ci consentono, oggi ancora meglio, di comprendere le dimensioni e le relazioni che si svolgevano all’interno della città. La campagna di scavi, oltre ad aver riportato in luce il monumentale ingresso all’Agorà, ha evidenziato nella parte Sud dell’Acropoli una complessa rete. Questa rete dimostra come questa zona fosse fortemente antropizzata”.

Nuovo percorso pedonale per i turisti

L’archeologa Rossella Giglio, direttrice del Parco di Segesta e degli scavi, ha aggiunto: “Abbiamo operato gli scavi sia nella parte Nord che Sud dell’Acropoli. La parte Sud dell’Acropoli, nonostante sia un sito di interesse strategico, era stata sempre esclusa dalle visite dei turisti per la difficoltà di accesso dovuta alla fitta vegetazione. Abbiamo realizzato un nuovo percorso pedonale che consentirà ai turisti la visita del cantiere di scavo nella parte dell’abitato ellenistico-romano dove si potrà ammirare la “Casa del Navarca”. Questa è una ricca abitazione della fine del III-I sec. a.C., decorata con disegni parietali, mosaici e mensole a forma di prua di nave con il rostro, che ha permesso l’identificazione del proprietario nella figura del navarca Eraclio, amico di Cicerone”. E le novità non finiscono qui.

Tra le novità vi è la ristrutturazione dello “Stazzo“, un piccolo edificio rurale che costituisce il primo punto di accoglienza realizzato all’interno dell’area del Parco di Segesta, utilizzando edifici esistenti. Nei locali dello Stazzo nel mesi di maggio del 2021 verrà inaugurata la mostra “I volti del sacro nella Segesta elima. Spazi, riti, oggetti”. Si tratta di una prima esposizione dei reperti archeologici e dei pannelli esplicativi che narrano la storia del sito, progettata insieme all’Università di Palermo. Foto: Guido Radig –  Creative Commons Attribution 3.0 Unported.

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