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Etna, nuova colata lavica in direzione della Valle del Leone. Nelle scorse ore si è aperta una bocca effusiva, con una colata lavica. Gli aggiornamenti degli esperti dell’INGV, cosa dice l’ultimo bollettino emesso.

L’Etna torna a farsi sentire, gli aggiornamenti

Il vulcano siciliano non smette di ruggire. Nelle scorse ore l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, ha emesso un nuovo bollettino, fornendo tutti gli aggiornamenti sull’attività dell’Etna.

Ieri, domenica 27 novembre, a partire dalle ore 17, la rete di videosorveglianza, quando la copertura nuvoloso che insiste sul vulcano si è diradata, ha evidenziato l’apertura di una bocca effusiva alla base nord-orientale del Cratere di SE, ad una quota di circa 2800 m s.l.m..

Dalla bocca effusiva, spiega l’INGV, viene emessa una piccola colata lavica che avanza lentamente in direzione della desertica Valle del Leone. Il tremore vulcanico nelle ultime ore non mostra particolari variazioni rispetto all’andamento medio registrato nell’ultima settimana. I segnali attualmente disponibili dalle reti di monitoraggio delle deformazioni non mostrano variazioni di rilievo nelle ultime ore.

L’Etna è il più alto vulcano attivo della placca euroasiatica. Nel 1900 la sua altezza raggiungeva i 3.274 metri, diventati nel 1950 3.326. Nel 1978 ha raggiunto la quota di 3.345 metri, saliti fino a 3.350 nel 1981. A partire dalla metà degli anni Ottanta, però, l’altezza è progressivamente diminuita, raggiungendo i 3.329 metri nel 1999.

Le più recenti misurazioni, effettuate da due squadre indipendenti con GPS ad altissima risoluzione, hanno rilevato nel luglio del 2018 l’altezza dell’Etna 3.326 m a luglio 2018. In data 25 luglio 2021 è stata misurata l’altezza di 3.357 metri. La vetta più alta è sull’orlo settentrionale del cratere di sud-est e ricade nel territorio di Biancavilla.

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