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Acetosella, sapore d’infanzia: il fiore giallo dei ricordi

Il fiore giallo dell’infanzia.

  • Acetosella, un fiore che richiama alla memoria tantissimi ricordi.
  • In Sicilia ha tantissimi nomi, come aira e duci, acitazzu, iauradduci, trifogghiu acitusu e sucameli.
  • La pianta è famosa per il sapore acidulo dei suoi steli, a cui deve il nome.

L’Acetosella gialla, con i suoi inconfondibili fiori “da succhiare”, fa parte dei ricordi dell’infanzia di molti di noi. È decisamente comune in Sicilia, dove ricopre vaste estensioni di terreno in ogni luogo. Questa pianta dall’aspetto così vivace e anche delicato, è nota per il sapore acidulo dei suoi steli e a cui deve il suo nome. Quel gusto deriva dall’ossalato acido di potassio. La fioritura, in Sicilia, avviene tra gennaio e marzo. I fiori hanno profumo soave e colori splendenti alla luce del sole e si chiudono al tramonto o quando c’è brutto tempo. Proprio per questo motivo, indica al contadino indica la possibilità di piogge imminenti. Scopriamo insieme un po’ di curiosità.

L’Acetosella siciliana è nota con tantissimi nomi: aira e duci, acitazzu, iauradduci, trifogghiu acitusu e sucameli sono solo alcuni. Le denominazioni cambiano a seconda della provincia in cui ci si trova. La pianta si caratterizza per il fatto che si ripiega su se stessa durante le piogge e il forte vento, come se si volesse proteggere. Da questo deriva il significato nel linguaggio dei fiori: protezione e amore materno. Le foglie, un tempo, venivano usate per arricchire le insalate o anche anche in medicina per via della presenza di sostanze rinfrescanti, diuretiche, antiscorbutiche ed astringenti.

Storia dell’Acetosella

La storia dell’acetosella è singolare: è originaria dell’Africa dove esiste sia la pianta femmina che la pianta maschio. Fu introdotta nel 1806 nell’isola di Malta da una signora inglese proveniente da Città del Capo e donata al frate Giacinto, botanico locale che portò in Italia l’esemplare maschio convinto che non sarebbe stato in grado di riprodursi da solo. Il frate, però, non aveva fatto i conti con la capacità di adattamento di questa pianta: divenuta ermafrodita per alcune varietà e riproducendosi anche per via vegetativa, si propagò in meno di 50 anni in tutto il bacino del Mediterraneo.

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Questo fiore ama i terreni fertili e ricco d’umidità. Prredilige le zone ombrose montane o collinari. La posizione ideale per è decisamente quella ombreggiata anche se, in Sicilia vegeta tranquillamente nelle zone assolate. Con il suo colore vivace caratterizza il paesaggio: basta vederne uno per essere subito trasportati indietro nel tempo, verso i ricordi più belliPhoto by Allyson Beaucourt on Unsplash.

Redazione