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La nostra Angela Marino ci parla di antichi mestieri siciliani. Lu quadararu o lantinaru, o stagnataru etc etc etc “ io non lo ricordo…ne posso parlare solo per sentito dire…pare che fosse praticamente una via di mezzo tra il fabbro, il lattoniere  e l’idraulico.

Passava per le strade “abbanniannu” (gridando): “fimmini, passa lu quadararu” (donne passa lo stagnino), la gente lo chiamava e si faceva aggiustare a domicilio il manico della pentola o “lu lemmi o lu vacili spirtusati”( la vaschetta o la bacinella bucate) e mille altre cose che per noi oggi sono diventate “usa e getta”.

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Un vecchio detto siciliano recita: “Chi maluttempu!… e chi niscì lu quadararu?” (che brutto tempo!… chi è uscito lo stagnino?). Il perché non è molto chiaro…forse i “quadarari “ erano persone che normalmente lavoravano  all’aperto (per es. contadini) e che quando faceva brutto tempo ripiegavano su questo secondo lavoro che poteva essere fatto a domicilio o comunque al chiuso.

Testo di Angela Marino, Foto di Maj Daisy Sard

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