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Assistenza domiciliare 24 ore su 24: è il grido che si leva dalla bacheca Facebook di Jovanotti, che promuove la petizione online lanciata per aiutare Giovanni Cupidi, 38enne di Misilmeri, in provincia di Palermo. Dall'età di 13 anni Giovanni è affetto da grave tetraplegia causata da un’ischemia dell’arteria midollare cervicale. "Mi trovo in condizione di completa non autosufficienza, dipendendo così totalmente dagli altri", spiega l'uomo. Una situazione che necessita della collaborazione e solidarietà da parte di tutti.

"Seguendo i percorsi della vita sono diventato amico di Giovanni, un ragazzino siciliano che adesso è un ragazzo adulto che vedevo sempre ai miei concerti in Sicilia": comincia con queste parole il post del cantante, che aggiunge: "Giovanni è tetraplegico, la sua situazione è difficilissima ma questo non gli impedisce, come a volte capita nei casi come il suo, di avere una forza vitale che ti lascia ammirato e ispirato. Giovanni ha bisogno, per vivere, di assistenza 24 ore al giorno, h24".

Fino a metà gennaio del 2015, Giovanni ha potuto usufruire di un progetto di assistenza domiciliare in h16 part time con operatori qualificati della durata di di 12 mesi. Per un costo annuale di 50 mila euro. Progetto rifinanziato più volte da parte dell’Assessorato Regionale della Famiglia e delle Politiche Sociali fino a quando "un ulteriore rinnovo era stato considerato non fattibile in quanto questa tipologia di progetto non veniva più finanziato dall’Assessorato", si legge nella pagina della petizione in cui si racconta la storia di Giovanni.

In pratica, l’assistenza sarebbe stata erogata direttamente dai distretti socio-sanitari attraverso un progetto individuale di assistenza domiciliare finanziato tramite il Fondo Nazionale per la non Autosufficienza (FNA) del 2013. Un progetto che prevedeva una copertura h12 con un budget di 50 mila euro (lo stesso budget che copriva un h16). È nell'agosto 2015 però che vengono impiegate somme per soli 4.600 euro per 12 mesi, ossia 4 ore a settimana, domenica e festivi esclusi. È da allora che un continuo rimpallo di competenze e lungaggini burocratiche non hanno permesso più a Giovanni di godere di un'assistenza adeguara e dignitosa. Da qui, l'appello raccolto oggi anche da Jovanotti:

"Attraverso di lui ho conosciuto la situazione in cui si trovano molte persone alle prese con una gravissima disabilità in Italia (la sua è al 100%), dove il sistema sociale teoricamente dovrebbe offrire sostegno vero, e non come un fatto di carità ma perchè è un diritto sancito dalla nostra costituzione repubblicana nei suoi punti fondamentali, perchè non è che possiamo darci delle arie da luogo evoluto se non si è nelle condizioni di assistere le persone per davvero. È difficile, mi rendo conto, servono risorse e ancora di più serve indirizzarle bene, con accortezza, ma è una questione di diritto e di dovere quella di sostenere le persone con disabilità in tutti i modi possibili. Quello che posso fare io è approfittare del fatto che siamo in tanti su questa pagina per linkarvi direttamente alla storia di Giovanni Cupidi. Giovanni non è solo in questa battaglia, sono tante le persone che aspettano risposte, ma io conosco lui, e attraverso di lui sollevo la cosa, senza puntare il dito contro nessuno in particolare, perché non ho ancora capito chi deve dare una risposta, se un assessore regionale, il governo centrale, un funzionario locale, non lo so, ma chiedo a qualcuno delle istituzioni o in grado di mettersi in contatto con le istituzioni, se ci legge, di dare delle risposte a Giovanni, anche negative, ma non il silenzio".