Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Un microrganismo scoperto di recente al largo dell’isola di Vulcano potrebbe contribuire a frenare il cambiamento climatico. Ciò che hanno rinvenuto gli scienziati potrebbe rivelarsi prezioso: si tratta di un batterio fotosintetico (cianobatterio) chiamato Chonkus, la cui unicità risiede sia nelle sue caratteristiche biologiche, che nel suo soprannome molto curioso. Prima di svelarvi il perché di questo nome, approfondiamo meglio la scoperta.

Il microrganismo, scoperto nei pressi di una sorgente vulcanica poco profonda al largo della costa della Baia di Levante, ha sviluppato la capacità di sfruttare per accelerare la sua crescita il gas serra continuamente rilasciato dall’area in questione, come mutante spontaneo di Synechococcus elongatus, una specie batterica in grado di eseguire la fotosintesi.

Chonkus, il cui nome scientifico è UTEX 3222, è un cianobatterio che “supera gli altri ceppi a crescita rapida” hanno spiegato i suoi scopritori, osservando lo sviluppo del nuovo ceppo in laboratorio. I risultati di questi test sono stati dettagliati in uno studio pubblicato sulla rivista Applied Environmental Microbiology.

Cos’è Chonkus e perché si chiama così

Chonkus è il nome informale del cianobatterio mutante di Synechococcus elongatus, scoperto al largo dell’isola di Vulcano: un nome che gli scienziati hanno scelto per la forma delle sue cellule, più grandi e in grado di assorbire più anidride carbonica (CO2) di quelle di altri ceppi già conosciuti.

Questo microrganismo, infatti, è capace di crescere molto rapidamente, utilizzando l’anidride carbonica, la luce come fonte di energia e l’acqua come donatore di elettroni per la fotosintesi, il processo attraverso cui produce il nutrimento necessario al suo sviluppo. A renderlo particolare, è il fatto che produce “colonie più grandi rispetto ad altri ceppi di cianobatteri a crescita rapida noti e anche le sue singole cellule sono più grandi. Per questo motivo abbiamo deciso di soprannominarlo Chonkus”, hanno evidenziato i suoi scopritori.

Il nome “Chonkus“, deriva dallo slang inglese “chonk“, che indica qualcosa di rotondo, un po’ tozzo o robusto, proprio come le cellule che compongono le colonie di UTEX 3222, che possono anche raggiungere una densità maggiore, rispetto a quella di ceppi noti, e di poter immagazzinare una maggiore quantità di carbonio.

“Tutti tratti potenzialmente preziosi per applicazioni come il sequestro dellaCO2 e la bioproduzione – hanno sottolineato i ricercatori – . La cosa più interessante è che Chonkus si è rapidamente depositato in un pellet denso simile a ”burro di arachidi verde” sul fondo delle sue provette di campionamento, mentre altri ceppi sono rimasti sospesi. Questo comportamento è particolarmente prezioso per la lavorazione industriale, poiché la concentrazione e l’essiccazione della biomassa rappresentano attualmente il 15-30% dei costi di produzione”.

Molte organizzazioni stanno studiando l’uso di organismi a crescita rapida per il sequestro della CO2 e Chonkus potrebbe un giorno unirsi alle loro fila – hanno aggiunto ancora gli studiosi – . Diversi prodotti sono attualmente fabbricati nelle alghe, come gli acidi grassi omega-3, l’antiossidante astaxantina e la spirulina, e potrebbero essere realizzati in modo più efficiente in un ceppo che cresce rapidamente e densamente. E il fatto che i cianobatteri raccolgano direttamente il carbonio dal loro ambiente per crescere significa che possono accoppiare i processi di sequestro del carbonio e biofabbricazione insieme in un singolo organismo“. Immagine di wirestock su Freepik.

Articoli correlati