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Si può richiedere dal 1 febbraio il contributo 2016 per pagare l'asilo nido o la baby sitter come alternativa alla fruizione del congedo parentale. Lo ha spiegato il Sole 24 Ore: il bonus era stato introdotto in via sperimentale lo scorso triennio, è stato prorogato per il 2016 dalla legge di Stabilità. 

Le mamme interessate, che si trovano negli 11 mesi successivi alla fine del congedo obbligatorio, possono presentare domanda rinunciando a un equivalente periodo di congedo parentale, per non oltre sei mesi. 

L'importo massimo del contributo è di 600 euro mensili a beneficio delle lavoratrici dipendenti e di quelle parasubordinate e le libere professioniste iscritte alla gestione separata Inps. Le domande possono essere presentate fino alla fine dell'anno o all'esaurimento dei fondi a disposizione per finanziare il bonus.

Bonus asilo e baby sitter: come richiederlo

Le domande possono essere presentate solo tramite il sito internet dell'Inps, con codice di identificazione personale o con il supporto dei patronati. 

Sul Sole 24 Ore si legge che:

È bene ricordare che è richiesto il possesso di un Isee (indicatore della situazione economica equivalente) valida. In caso contrario l'Isee può essere richiesto e ottenuto in pochi giorni. Se il bonus verrà utilizzato per pagare la retta dell'asilo nido, è necessario che il bambino sia già iscritto alla struttura accreditata prima di presentare la domanda (l'elenco degli asili è disponibile sul sito dell'Inps).
Altre informazioni necessarie per l'iscrizione sono:
dati anagrafici del bambino;
• in caso di adozione/affidamento nazionale anche la data di adozione e di ingresso in famiglia;
• in caso di adozione/affidamento internazionale anche la data di adozione/affidamento, data di ingresso in Italia, data di ingresso in famiglia e dati relativi alla trascrizione del provvedimento di adozione internazionale (data, provincia e comune dei registri di stato civile);
• data dell'ultimo giorno di congedo di maternità riferito al minore indicato;
• periodi di congedo parentale eventualmente già fruiti per il minore indicato;
• dati del datore di lavoro, inclusi indirizzo Pec/email;
• dati relativi al proprio inquadramento contrattuale (tipo di contratto ed eventuale percentuale di part-time);
• dati anagrafici del padre (cognome, nome, codice fiscale, data di nascita, luogo, provincia e stato di nascita indirizzo, numero civico, Cap, comune, provincia e stato di residenza);
• tipo di rapporto di lavoro del padre (lavoratore dipendente – sia del settore pubblico che del settore privato, lavoratore iscritto alla gestione separata Inps, lavoratore autonomo, lavoratore a domicilio, altra situazione lavorativa) e codice fiscale del datore di lavoro del padre;
• periodi di congedo parentale eventualmente fruiti dal padre in relazione al minore per cui si chiede il beneficio con dettaglio del datore di lavoro presso il quale ha fruito dei periodi.