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Tra le tradizioni delle festività natalizie, non mancano quelle legate alla cucina e alla tavola. Esistono, in particolare, alcuni cibi che portano fortuna, considerati benauguranti poiché legati a credenze del passato. Ecco, dunque, cosa mangiare a Natale.

Fortuna a tavola: i cibi del Natale

Il Natale, in tutto il mondo, è sinonimo di grandi tavolate. In tutto il lungo periodo che va dalla vigilia di Natale al Capodanno, non devono mancare lenticchie, frutta secca, pasta di mandorla e tante altre prelibatezze. Ma sapete perché?  Vogliamo condurvi in un viaggio alla scoperta dei piatti più amati e dei motivi che li rendono tali.

Cosa mangiare a Natale per avere fortuna

  1. Cominciamo con loro: le lenticchie. Sono particolarmente legate al Capodanno, ma c’è chi le mangia già a Natale, per propiziare ancora di più i giorni a venire, anche nel nuovo anno. Sono tradizionalmente un sinonimo di fortuna e abbondanza, così come il melograno. Entrambi sono composti da chicchi e piccole parti, che ricordano la ricchezza.
  2. Frutta. In Sicilia non mancano mai arance e mandarini, considerati di buon augurio, con la loro forma sferica. Stesso discorso per i chicchi d’uva, altro simbolo della ricchezza.
  3. Frutta secca. Via libera a mandorle, noci, uvetta, fichi, datteri e scaccio. Sono, sin dall’antichità, cibi beneaugurali per eccellenza. Pensate che, ancora oggi, in Grecia si mangiano per 13 tipi diversi di frutta secca: più fortuna di così!
  4. Verdura in foglia verde. Il verde richiama il colore delle banconote. In diverse parti del mondo è tradizione mangiare verdure cotte di colore verde nel periodo in cui si avvicina il nuovo anno, per propiziare guadagni economici e abbondanza.
  5. Continuiamo la nostra rassegna su cosa mangiare a Natale con il peperoncino. In questo caso, si tratta più di un “rituale” per allontanare i cattivi auspici. Il rosso è un’eccezionale difesa scaramantica dai malintenzionati! La forma, inoltre, fa venire in mente il fuoco, che tradizionalmente si associa ai momenti che accompagnano il Natale e ai suoi rituali (in Sicilia si fa lo Zucco, un classico falò).
  6. Zampone e cotechino. Non appartengono alla tradizione siciliana in senso stretto, ma sono molto gettonati. Il maiale, in tempi antichi, aveva un significato legato alla fertilità e, in Egitto, era addirittura sacro alla dea Iside.
  7. Pesce. Tipico piatto della Vigilia di Natale, ha un significato simbolico. La testa e la coda rappresentano infatti la ciclicità della vita, la fine e l’inizio di un nuovo periodo di rinnovamento.
  8. Dolci. In Sicilia si mangia il buccellato, ma anche la pasta di mandorle non dovrebbe mancare. Il motivo è presto detto. Proprio la pasta di mandorla è un simbolo di ricchezza. La preparazione, simile al marzapane, richiama l’etimologia araba del termine, che aveva il significato di “moneta“. Anche il torrone non manca mai sulla tavola imbandita!

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