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Il Re del Succo d’Arancia è siciliano

Non tutti lo sanno, ma a governare l’impero del succo d’arancia è una famiglia di origini siciliane. La storia è iniziata negli anni ’30, quando Giuseppe Cutrale partì dalla Sicilia alla volta del Brasile. Così partì una delle più grandi industrie nella storia del Paese – e non solo. In quel periodo tanti italiani andarono in Sud America, alla ricerca di condizioni migliori. Giuseppe, in Italia, lavorava già negli aranceti siciliani, quindi continuò nel suo campo anche in terra brasiliana. Comprava arance a Rio de Janeiro (il principale mercato di frutta dell’epoca) e le rivendeva a San Paolo. Diventato per tutti “Josè”, iniziò anche a esportare le arance in Germania, Olanda e anche Canada. Con la seconda guerra mondiale, però la sua attività ebbe una battuta d’arresto.

Dalle arance fresche alla Sucocitrico Cutrale Ltda

Nel 1947 José Junior, il più giovane dei suoi 11 figli, si interessò all’azienda del padre, dando vita all’impero globale delle arance. A quei tempi la Florida – che era stata fino a quel momento il più grande produttore mondiale di arance – dovette fronteggiare diversi problemi climatici, che misero a repentaglio la sua produzione. José quindi iniziò a comprare sempre più arance. A 21 anni, José Junior abbandonò gli studi per dedicarsi all’impresa di famiglia. Nel 1950 acquisì un’attività per il confezionamento e l’esportazione delle arance nel comune di Bebedouro (San Paolo). Nel 1967 la famiglia entrò nel mercato del succo d’arancia. Fino a quel momento aveva trattato solo frutta fresca. Comprò la Suconasa e fondò la Sucocitrico Cutrale Ltda.

Il destino aiuta la famiglia siciliana

Il destino ci mise lo zampino e, pochi mesi dopo l’acquisizione della Suconasa, una gelata devastò i frutteti della Florida. Il prezzo delle arance salì alle stelle. Cutrale chiuse molti contratti, rientrando dell’investimento della nuova attività. José Junior viaggiava molto e amava la vita familiare. Era molto riservato. Nel 1950 sposò Amélia Bernardini, che lo accompagnava anche nelle attività aziendali. I due ebbero un solo figlio: José Luis. Nato nel 1946, seguì le orme del padre. José Cutrale Junior morì nel 2004, a 78 anni, quando l’azienda aveva già dominato il mercato nazionale e internazionale del succo d’arancia.

Non solo arance: gli altri prodotti a marchio Cutrale

Nel 2021 il gruppo è tornato a commercializzare anche le arance fresche, ma la Cutrale ha anche ampliato le sue attività, interessandosi alla vendita della soia. Nel 2013 gli esperti stimavano che avesse registrato esportazioni per 1,7 miliardi di dollari, diventando il secondo produttore brasiliano (dopo Citrosuco). Nell’ottobre del 2014 l’azienda ha raggiunto un accordo da 1,3 miliardi di dollari per acquistare il marchio americano Chiquita Brands International, uno dei quattro leader mondiali nel mercato delle banane. Trattandosi di una società privata, solo dopo questo processo è stato rivelato il valore dell’equity del conglomerato José Luís Cutrale, valutato in oltre 5 miliardi di dollari .

Per avere un’idea dell’importanza di questa attività imprenditoriale, vi basti pensare che un bicchiere su tre di succo d’arancia consumato nel mondo, in media, esce dagli stabilimenti dell’azienda. Cutrale esporta in più di 90 paesi e mantiene più di 15mila posti di lavoro diretti . È una delle tre società con attività in Brasile che controllano circa l’ 80% del mercato globale del succo d’arancia. Secondo la classifica dei miliardari di Forbes 2021, José Luís Cutrale, 74 anni, è la 1249a persona più ricca del mondo e la 22a del Brasile, con una fortuna stimata in 2,5 miliardi di dollari. Questa storia è iniziata in Sicilia. L’immigrato Giuseppe, diventato poi José è partito negli anni Trenta, cercando un futuro migliore, e l’ha trovato. Non solo per sé, ma anche per la sua famiglia, giunta alla quarta generazione. Una dimostrazione in più del fatto che i siciliani possono e sanno fare tutto. E che, quando c’è l’intraprendenza, si possono raggiungere grandi risultati.

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