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Alcuni cittadini, in presenza di determinate condizioni, possono essere esentati dal pagamento della Tari, la tassa sui rifiuti. I casi sono i seguenti, spiega l'Adnkronos:

– detenzione breve dell'immobile, di durata non superiore a sei mesi. In questo caso la tassa non è dovuta dall'utilizzatore ma resta esclusivamente in capo al possessore (proprietario o titolare di usufrutto, uso, abitazione o superficie);

– aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili (come balconi e terrazze scoperte) o aree comuni condominiali che non siano detenute o occupate in via esclusiva (scale, portici ecc.);

– superfici non suscettibili di produrre rifiuti o per le quali vi è l'obbligo di provvedere autonomamente allo smaltimento dei rifiuti, come quelle dove si producono in via continuativa e prevalente rifiuti speciali non assimilati.

Capitolo riduzioni, la cui somma varia in base al comune di residenza. Si configurano quando la raccolta della spazzatura non funziona bene o è sospesa e quando il punto di raccolta dei rifiuti è lontano dall'immobile del contribuente. A Roma, ad esempio, è prevista una riduzione del 50% della quota fissa della tariffa se il primo punto di raccolta indifferenziata è distante dall'immobile più di 1.000 metri, mentre nel caso in cui il servizio di raccolta si interrompa in modo continuativo per oltre trenta giorni, è possibile richiedere una riduzione pari a 1/12 della quota variabile della tariffa per ogni mese di interruzione.