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Nelle scorse ore l’Etna è tornato a far parlare di sé. Nella giornata di ieri, giovedì 10 febbraio, si è verificata un’eruzione di intensa energia. Gli aggiornamenti e lo stato della situazione, sulla base dell’ultimo monitoraggio dell’INGV, Osservatorio Etneo.

Aggiornamenti Etna 11 febbraio 2022

L’Etna si è ripreso la scena. Il vulcano siciliano ha dato spettacolo: l’attività del cratere di Sud-Est è passata da stromboliana a fontana di lava, con l’emissione di una nube di cenere lavica alta circa 10 chilometri. L’INGV ha osservato “tremori molto elevati“.

L’intensa eruzione è cessata nella notte. Nell’ultimo bollettino, diffuso alle ore 23,19 di ieri, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, ha comunicato che la fontana di lava al Cratere di Sud-Est è cessata.

“La nube eruttiva prodotta dall’attività, alta circa 8000 mslm., si disperde nel settore occidentale del vulcano. Il flusso lavico prodotto dall’attività in corso al Cratere di Sud-Est appare ancora alimentato ed il fronte si attesta alla quota di circa 2700 m slm”, si legge.

“L’ampiezza media del tremore vulcanico, dopo aver raggiunto il valore massimo alle ore 21:00 UTC (di giovedì 10 febbraio, ndr), ha subito una rapida diminuzione riportandosi nel livello medio. Attualmente tale parametro mostra una tendenza ad un ulteriore decremento”.

“Il centroide – conclude l’Ingv – delle sorgenti del tremore vulcanico rimane localizzato nell’area del Cratere di Sud Est ad una elevazione di circa 2900 m sopra il livello del mare. Contestualmente anche l’attività infrasonica ha subito un rapido decremento sia nel numero degli eventi che nell’ampiezza. La rete tilt ha mostrato variazioni contenute entro pochi microradianti durante l’attività di fontana di lava. Nessuna variazione significativa è invece stata osservata nelle serie temporali della rete GNSS”.

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