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Andrea Camilleri è morto, ma il suo ricordo vivrà per sempre, grazie alle sue opere. Il suo personaggio più famoso è senza ombra di dubbio il commissario Montalbano e, dopo la scomparsa dello scrittore, in tanti si sono chiesti che fine farà. Le vicende ambientate a Vigata sono diventate un classico della letteratura italiana e hanno aumentato la popolarità della Sicilia e dei siciliani in tutto il mondo.

Cosa succederà adesso a Salvo Montalbano? Il 27esimo capito della serie, “Il cuoco dell’Alcyon”, è uscito a fine maggio (naturalmente per Sellerio), ma non sarà l’ultimo romanzo.

Già in passato, Camilleri aveva rassicurato sul futuro del suo personaggio. Il commissario uscirà di scena e sapremo cosa gli accadrà leggendo “Riccardino“, che il maestro ha scritto ben 13 anni fa. “Mi era venuta un’idea su come far finire Montalbano, temendo l’Alzheimer ho preferito scriverlo subito”.

“Il personaggio –  ha detto Camilleri a La Stampa– non può che finire nel momento in cui comincia a pensare al doppio. Cioè comincia a pensare a Luca Zingaretti. E si trova sopraffatto dall’altro personaggio. Montalbano – continuava Camilleri – arriva sul luogo del delitto, e tutta la gente, sulla strada, col morto, tutti affacciati ai balconi che pare una festa. “Il commissario arrivò, Montalbano arrivò!”. “Cu, chiddru della televisione?”. “No, chiddru vero”. A Montalbano gli girano i cabasisi…”.

Attorno a quel manoscritto è nata anche una leggenda, che lo vuole custodito in una cassaforte. In realtà è stato semplicemente messo in un cassetto della casa editrice Sellerio. A quanto pare, la fine di Montalbano non prevede una morte, bensì una sparizione. Difficile, però, sapere se quanto trapelato sia vero. Bisognerà leggere per essere certi del destino del commissario più amato. In fondo, è come se Andrea Camilleri ci avesse lasciato un ultimo, bellissimo regalo.

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