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Ficurinnia, muluna, pipittuna: anche la frutta in Sicilia è street food

Quando parliamo di cibo da strada siciliano non possiamo non fare accenno anche alla cosiddetta frutta da strada. Il tradizionale street food della Sicilia è un trionfo di gusto e fritture ma, per deliziare il palato, c’è anche chi fa ricorso alla frutta fresca, venduta in coloratissimi chioschi. A Palermo, ad esempio, se ne trovano diversi, alla zona della Cala o nel quartiere Kalsa.

Ci sono, in bella mostra, alcune delle prelibatezze della terra di Sicilia. Il primo posto spetta, naturalmente ai fichi d’India (ficurinnia), vero e proprio simbolo della Sicilia in tutto il mondo. Qualora li si voglia mangiare, vengono tagliati a vista dal venditore, con una abilità che lascia di stucco.

Immancabile, poi, l’anguria (muluna russa), anche questa servita a fette o a tocchetti, pronti per essere gustati. Un vero e proprio simbolo dell’estate. A seconda dei periodi dell’anno, poi, si possono trovare nei chioschetti spremute fresche d’arancia e i classici cedri (pipittuna), serviti a fette conditi con il sale.

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Rimanendo in tema fresco, un’altra importante tradizione è quella dei chioschi delle bevande che, ancora prima, erano ambulanti. Il dissetante per eccellenza, in Sicilia, è sempre stato acqua e zammù (acqua con l’anice). I venditori servivano un bicchiere d’acqua freddissima: nel fondo, grazie a una bottiglia con un lungo beccuccio di metallo, venivano messe alcune gocce di anice, che subito salivano in superficie, come nuvolette. Ancora oggi, l’acqua e zammù è un classico siciliano molto amato.

Fermarsi a gustare la frutta da strada o  una bevanda in un chiosco siciliano è un’esperienza da provare almeno una volta!

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Foto: Marilena de Vecchi

Redazione