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Giuseppe Graviano racconta che quando il figlio fece la prima comunione, nel 2006, e lui si trovava nel carcere di Spoleto, il ragazzo gli chiese se poteva ingaggiare Gigi D’Alessio, il quale, dopo avergli dato la disponibilità, rifiutò l’invito perché seppe chi era lui“. Questa la sintesi del racconto fatto dal boss Giuseppe Graviano, che non sapeva di essere intercettato, al detenuto con cui trascorreva l’ora d’aria nel carcere di Ascoli Piceno.

A riportare la notizia è l’Ansa: l’episodio è stato depositato agli atti del processo sulla trattativa Stato-Mafia. “Graviano – proseguono gli investigatori – definisce il cantante ‘pezzo di infame‘, perché aveva rifiutato il suo invito, mentre non aveva rifiutato quello dei Marcianise e di altri soggetti malavitosi”.