Una "manovrina", come la chiama il governo, per rientrare di 3,4 miliardi di euro secondo i criteri imposti dall'UE. Traduzione? Aumenti per gli italiani. La prima idea è far salire il costo delle sigarette oer ricavare almeno 500 milioni di euro. "Il Tempo", poi, si sofferma sull'estensione dello split payment dell'Iva: è un meccanismo che obbliga la pubblica amministrazione a trattenere e a versare direttamente all'erario l'Iva sulle fatture emesse dai fornitori.
Potrebbero aumentare anche le accise sugli alcolici, con buona pace di tutto l'indotto tra ristoranti, pizzerie e locali notturni. Tra gli addetti ai lavori sono ancora visibili le ferite dell'ultimo aumento, nel 2015 che ha fatto crollare di 29 milioni il gettito fiscale e del 13% il consumo totale di birra e vino.
Sempreverde l'idea dell'aumento di accise sulla benzina e i vari carburanti. Al momento sarebbe l'ipotesi meno probabile, ma la minaccia incombe essendo una delle mosse più facili e dall'effetto assicurato. Ancora, c'è l'idea del gioco con i monopoli di Stato: si parla dell'aumento dal 6% al 10% sulle vincite superiori ai 500 euro.