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Avete mai sentito parlare di qualcuno chiamandolo “Mangiamaccheroni“? Si tratta di un’antica ‘nciuria, cioè di un soprannome. Nel lontanissimo 500 in Italia la pasta non era molto apprezzata, anzi la si considerava una stranezza o un vezzo dei più ricchi. Eppure c’era un popolo che faceva eccezione e che si riempiva la bocca di sugosi e croccanti maccheroni. Chi erano?

Se avete risposto “i siciliani”, avete vinto.

Certamente questo tipo di soprannome era un dispregiativo. Guardandolo oggi, però, ci sembra tutt’altro che dispregiativo, anzi. D’altronde, tra i siciliani e il buon cibo c’è un rapporto idilliaco.

Possiamo anche consolarci con il fatto che quasi tutte le regioni avevano una caratteristica che veniva derisa.

Nel 600, infatti, nel suo Tasso napoletano, il Fasano ci fa conoscere un pochino di soprannomi:

“mangiarape” i lombardi;

“mazzamarroni” gli abitanti dell’Appennino tosco-emiliano;

“mangiafoglie” i cremonesi;

“pane unto” gli abruzzesi;

“cacafagioli” i fiorentini;

“cacafoglie” o “mangiafoglie” i napoletani.

Beh, non so voi ma a me il termine “mangiamaccheroni” sembra infinitamente più raffinato degli altri 🙂

Di Viola Dante

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