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Una maxi-truffa alle Poste da 500 mila euro. Con la complicità di alcuni funzionari postali, avrebbero individuato clienti parecchio abbienti da truffare clonando i libretti di risparmio per poi ripulirli. A scoprire tutto è stata la polizia postale di Bologna e Roma, in un'indagine coordinata dalla Procura bolognese.

Oggi sono scattate 7 misure di custodia cautelare (3 in carcere e 4 ai domiciliari) emesse dal Gip di Bologna, per i reati di frode informatica, riciclaggio, e falso documentale. Due provvedimenti, agli arresti domiciliari, hanno raggiunto dipendenti "infedeli" di Poste Italiane, entrambi consulenti finanziari interni che lavoravano in uffici a Formigine (Modena) e a Fontenuova (Roma).

Ai domiciliari anche un 69enne calabrese e un 45enne reggiano, padre e figlio, che sfruttando le informazioni dei due consulenti provvedevano a monetizzare le somme illecitamente sottratte attraverso una rete di complici sul territorio.