Visitare Modica significa immergersi in un luogo che conserva un’identità del tutto speciale, vitale, sfaccettata e autentica, sospesa tra passato e futuro. A sottolineare il fascino di questa peculiarità è Vanity Fair, che ha dedicato un ampio reportage a questa destinazione, riconoscendone il valore culturale e umano.
Modica non si lascia imbrigliare da etichette rigide. Al contrario, invita chi arriva a perdersi tra campagne, vicoli e sapori, con la libertà di costruire un racconto personale. E proprio questo spazio di libertà si rivela il suo tratto più prezioso.
Sicilia tra colline e mare
Chi conosce la Sicilia sa che il mare è solo una delle sue anime. Il territorio modicano, secondo Vanity Fair, offre un piccolo ma prezioso condensato dell’isola: colline verdi, zone rurali e affacci costieri si alternano con armonia, regalando panorami sempre nuovi.
Da Modica Alta, cuore antico della città, dove si erge il campanile della Chiesa di San Giovanni Evangelista a oltre 450 metri di altitudine, si scende lentamente verso il mare. Durante questo percorso, la città si svela con scorci notturni che evocano l’atmosfera di Matera, fino a giungere alle frazioni balneari di Marina di Modica e Maganuco, veri rifugi estivi tra spiagge sabbiose e natura incontaminata.
Cioccolato patrimonio culturale
Modica è la capitale siciliana del cioccolato. Un prodotto che, qui, mantiene un legame profondo con le origini mesoamericane. La lavorazione a freddo, tramandata dal Seicento grazie agli spagnoli, è oggi un tratto distintivo della città, reso celebre anche dalla storica famiglia Bonajuto. Il loro microlaboratorio artigianale, il fattojo, affacciato sul corso principale, è tappa imprescindibile per chi vuole conoscere da vicino questa eccellenza gastronomica.
Due soli ingredienti compongono la ricetta più pura: fave di cacao (non la polvere industriale) e zucchero, lavorati in modo semplice per dar vita a una pasta base che può essere arricchita con vaniglia, cannella, sale o peperoncino. Tra le specialità più curiose spiccano gli ‘mpanatigghi, biscotti ripieni di cioccolato e carne, sorprendentemente deliziosi.
Luoghi-simbolo: il Duomo e il Belvedere
Chi vuole ammirare la struttura urbana di Modica nella sua interezza non può perdere una visita al Belvedere, punto panoramico che regala una vista unica sulle quattro colline su cui si sviluppa la città. Le case, addossate l’una all’altra come in un presepe, raccontano secoli di storia e tradizione. A pochi passi, il ristorante RARO consente di cenare in una cornice da fiaba.
Dominante su questo paesaggio, il Duomo di San Giorgio si impone con la sua elegante facciata barocca. Considerato uno dei simboli del tardo barocco siciliano, è il cuore pulsante del centro storico, ricostruito dopo il devastante terremoto del 1693. Ogni anno, intorno al 23 aprile, la città celebra il suo patrono con processioni e spettacoli pirotecnici, offrendo un’occasione unica per scoprire le tradizioni religiose locali.
Modica ospita ben 107 siti religiosi, segno evidente della sua forte impronta cattolica. Questo dato sottolinea come la proposta culturale della città sia spesso intrecciata con la spiritualità. Spicca su tutti il nome di Salvatore Quasimodo, premio Nobel per la Letteratura, nato proprio qui: la sua casa natale è oggi un sito museale visitabile.
Tra i luoghi laici di rilievo si annoverano il Palazzo Castro Grimaldi, dimora di uno dei più potenti viceré siciliani, e il Museo Civico “Franco Libero Belgiorno”, testimone della storia e delle trasformazioni di Modica nel tempo.
Nei dintorni: Scicli e il fascino di Montalbano
Chi ha tempo per un’escursione nei dintorni, non può rinunciare a Scicli, distante appena venti minuti in auto. Questa città, anch’essa tardo barocca, è nota al grande pubblico per essere uno dei principali set della serie televisiva “Il Commissario Montalbano”, con protagonista Luca Zingaretti. La sede del Municipio di Scicli è riconoscibile come il celebre commissariato, mentre la sala del sindaco è stata utilizzata per le scene ambientate nell’ufficio del questore.
Ma Scicli è molto più di un set. Una passeggiata nel suo centro storico, tra Palazzo Beneventano e la Chiesa di San Giovanni Evangelista, rivela una città vivace, ricca di arte e suggestioni. Le facciate barocche, i mascheroni grotteschi e le cromie delicate degli interni ecclesiastici fanno di questo borgo una tappa imprescindibile per chi esplora il Val di Noto.