La pasta ‘ncasciata, emblema della tradizione culinaria siciliana, ha conquistato il vertice della classifica stilata da TasteAtlas, rinomato portale internazionale dedicato alle cucine regionali. Il piatto messinese ha superato centinaia di specialità globali, imponendosi come miglior ricetta di pasta del mondo.
Il riconoscimento, annunciato nella classifica aggiornata dei “Best Dishes in the World“, può sicuramente intendersi come un tributo alla cucina popolare siciliana, ricca, verace e profondamente legata alla memoria collettiva.
Storia e origini della pasta ‘ncasciata
Ben più di una semplice pasta al forno, la pasta ‘ncasciata racchiude una storia che attraversa secoli e territori. Questo piatto unico dei giorni di festa, si è affermato in particolare nella provincia di Messina, dove viene preparata con maccheroni, ragù, caciocavallo, melanzane fritte e uova sode. La ricetta varia leggermente tra le province di tutta la Sicilia: a Palermo si usa il sugo semplice, a Ragusa si arricchisce con salsiccia o salumi. In ogni versione, però, domina l’armonia tra ingredienti genuini.
L’etimologia stessa della parola “‘ncasciata” è oggetto di dibattito. Alcuni la fanno derivare da “ncaçiu”, termine dialettale di Mistretta, che descrive l’antica tecnica di cottura sotto la brace. Altri ritengono che il nome derivi dalla presenza del cacio. Quel che è certo è che, prima dell’avvento dei forni moderni, la pietanza si cuoceva in recipiente di terracotta ricoperto di brace, ottenendo una cottura uniforme e un sapore inconfondibile.

La pasta ‘ncasciata ha acquisito fama mondiale anche grazie alla penna di Andrea Camilleri. Il Commissario Montalbano, protagonista dei romanzi e delle trasposizioni televisive, ne è goloso irriducibile. In Il cane di terracotta, Camilleri scrive: “Nel forno troneggiava una teglia con quattro enormi porzioni di pasta ’ncasciata, piatto degno dell’Olimpo. Se ne mangiò due porzioni, rimise la teglia nel forno…”. Una scena che ne ha consacrato l’immaginario gastronomico.
Pasta ‘ncasciata alla messinese ricetta tipica
Ingredienti:
- 350 g di pasta
- 250 g di carne macinata di manzo
- 1 carota
- 1 cipolla
- 1 costa di sedano
- 500 ml di passata di pomodoro
- 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
- 1 foglia di alloro
- q.b. olio di oliva
- 1 bicchiere di vino bianco
- q.b. sale
- q.b. pepe
- 100 g di caciocavallo fresco
- 50 g di mortadella
- 1 melanzana
- 3 uova sode
- q.b. olio di arachide
- 50 g di caciocavallo stagionato
Preparazione:
Per prima cosa dovete preparare il ragù, facendo soffriggere cipolla, carota e sedano tritati in olio d’oliva. Aggiungete la carne macinata, sfumate con vino bianco, unite la passata, il concentrato e l’alloro. Salate, pepate e cuocere a fuoco lento.
Nel frattempo, tagliate a cubetti la melanzana, salatela e lasciatela spurgare per un’ora. Friggetela in olio di arachide bollente, poi scolatela su carta assorbente. A questo punto, cuocete le uova, sgusciatele e tagliatele a rondelle.
Fate cuocere la pasta in acqua salata, scolandola a metà cottura. Affettate il caciocavallo fresco e grattugiate quello stagionato. È arrivato il momento di condire la pasta con una parte del ragù. In una teglia oliata versate metà della pasta, aggiungete una parte di formaggi, uova, melanzane e mortadella.
Continuare con altra pasta e condimenti, terminando con i formaggi. Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per circa 20 minuti. Sfornate e servite dopo 10 minuti di riposo, quando la crosticina si sarà formata. La vostra pasta ‘ncasciata sarà buonissima anche il giorno dopo! Buon appetito.