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Paul Hollywood svela i segreti dei Cannoli Siciliani.

  • Lo chef inglese ha imparato a Palermo come fare i celebri dolci.
  • Si tratta si uno dei simboli indiscussi della pasticceria siciliana in tutto il mondo.
  • Realizzandoli dal vivo, Paul ha potuto scoprire l’autentica magia della cucina della nostra isola.

La pasticceria siciliana è il frutto della storia e dell’incontro tra i tanti popoli che hanno abitato questa terra. Si tratta di una pasticceria che sa essere scenografica e ricca, colorata e golosa, irresistibile e unica. Le ricette tipiche hanno conquistato – e continuano a conquistare – i palati di tutto il mondo, grazie a un’alchimia che può esistere solo qui. Lo chef inglese Paul Hollywood ha provato dal vivo l’ebbrezza di preparare uno dei dolci più famosi della Sicilia. È andato fino a Palermo per conoscere i segreti dei Cannoli, mettendo (un po’) le mani in pasta. Ospite di una celebre pasticceria del capoluogo, è andato in cucina, creando il dolce siciliano per eccellenza.

La preparazione dei cannoli

Per fare i cannoli si realizza un impasto con farina, zucchero, caffè, cioccolato, Marsala e aceto. L’aceto serve a creare le bolle sulla pasta, è molto importante. L’impasto, una volta ottenuto, si lascia riposare per un po’ di ore, in modo che sia più facile lavorarlo: così diventa più liscio e facile da stendere. Si arrotola su un tubo di metallo e si frigge: è proprio in quel momento che si formano le bolle sulla cialda. Il ripieno è a base di ricotta e zucchero: si mescolano e il tutto si e si setaccia due o tre volte, così la ricotta diventa più vellutata. Si uniscono, in ultimo, le gocce di cioccolato. Quando si riempie la cialda, il trucco è riempirla senza lasciare spazi vuoti. «È dessert, snack o street food?», chiede Paul Hollywood. La risposta è semplice: puoi mangiare i cannoli a colazione, a pranzo, a cena… e se ti senti affamato, mangi un cannolo quando vuoi! Il risultato soddisfa pienamente lo chef inglese: «È perfetto: croccante e cremoso, ricco di gusto e leggero, è incredibile. È sublime».

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