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La storia di Sicilia è tinta di rosa. Le donne siciliane che hanno cambiato il corso degli eventi, lasciando un segno indelebile, sono state numerose: coraggiose, colte e innovatrici, hanno saputo fare la differenza. Per rendere omaggio alle straordinarie donne di Sicilia, nel giorno della Festa della Donna, abbiamo deciso di parlare di 5 “regine”.

Mettiamo il termine regine tra virgolette, perché tra di loro abbiamo inserito anche figure che non lo furono in senso letterale. Buona lettura!

5 Straordinarie “regine” che hanno reso grande la Sicilia

  1. Costanza d’Altavilla. Donna forte, fu cosciente del proprio ruolo e dei suoi diritti in quanto legittima discendente ed erede di Ruggero II, ha dimostrato la sua grande capacità politica e diplomatica. Ha fatto ciò in un periodo storico in cui in Sicilia convivevano diverse culture: latina, bizantina, provenzale ed araba.
  2. Cleopatra di Sicilia. Figlia dell’Emiro Abbad, Cleopatra di Sicilia riuscì a tenere testa all’imperatore Federico II. Nota anche come figlia di Mirabetto, fu una figura importantissima quando Federico II assediò l’emiro nella sua rocca di Entella, oggi Poggioreale, in provincia di Trapani.
  3. Franca Florio. Regina senza corona, donna amata e stimata da tutti. Bella, saggia, intelligente, fu moglie di Ignazio Florio, famoso imprenditore. Ricoprì un ruolo fondamentale nella gestione dell’economia della famiglia e si interessò di arte, moda e cultura.
  4. Damarete di Agrigento. La regina Damarete era figlia di Terone di Agrigento e sposa di Gelone di Siracusa, come ci tramanda Diodoro Siculo, ebbe un ruolo importantissimo nella pace di Imera (480 a.c.). Fu lei, inoltre, a ottenere che il popolo cartaginese, sconfitto, rinunciasse ai sacrifici umani, in particolare di fanciulli, ai loro dei. Lei, per prima nella storia, difese i diritti dell’infanzia.
  5. Costanza II di Sicilia. Figlia del re di Sicilia Manfredi di Hohestaufen (figlio naturale di Federico II) e di Beatrice di Savoia. Fu moglie di Pietro III e regina consorte di Aragona (1276-1285) e, dopo l’intervento aragonese durante i Vespri siciliani, regina di Sicilia. Era una donna intelligente e mite. Nella Divina Commedia Dante la cita, nel Terzo canto del Purgatorio. Qui incontra suo padre Manfredi, con le altre anime degli scomunicati, che vagano ai piedi della montagna del Purgatorio, fuori dai cancelli del Purgatorio, nel primo ripiano dell’antipurgatorio, chiamandola la «buona Costanza».