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Alla scoperta di Santa Lucia del Mela.

Il nostro viaggio alla scoperta della Sicilia ci porta oggi in provincia di Messina. Proprio sui Peloritani si trova un borgo suggestivo, che custodisce secoli di storia. Il suo nome è Santa Lucia del Mela e le sue origini si perdono nella notte dei tempi, con i Sicani e con i Siculi. Il nome antico era Mankarru: la storica vetta del Mankarru o Mankarruna era un importante presidio militare per tutte le dominazioni che si sono succedute. Con la nascita del Regno di Sicilia, il Gran Conte Ruggero I fece costruire una chiesa ai piedi del castello, dedicandola alla Santa martire Lucia, nel 1094. Da quella data l’antico nome scomparve, per fare spazio a Santa Lucia (“del Mela” venne aggiunto nella seconda metà dell’Ottocento). Splendide chiese, palazzi, fontane e scorci di architettura medievale e rinascimentale, fanno di questa cittadina una meta da non perdere.

Cosa vedere nel borgo di Santa Lucia

Tra i luoghi sacri, merita indubbiamente di essere menzionato il seicentesco Santuario della Madonna della Neve: qui si trova una bellissima statua di Antonello Gagini, opera del 1529. Adiacente al Santuario, c’è il magnifico Castello Medievale. La struttura, di forma pentagonale, conta alla base una torre cilindrica di 30 metri (che ospita la biblioteca del Seminario) e una torre triangolare, più bassa di 15 metri. Ancora, la Cattedrale, dedicata a Santa Maria Assunta, sorse per volere di Ruggero nel 1094. Oggi è caratterizzata da un portale marmoreo del XV secolo, frutto di un successivo rifacimento, l’ultimo in epoca rinascimentale. All’interno c’è  la statua della patrona Santa Lucia attribuita a Francesco Laurana. Del tesoro della Cattedrale (ostensori, reliquiari ex voto d’oro e d’argento) ricordiamo il reliquiario in argento dorato della Santa Spina, di maestranze messinesi. Il nostro giro non finisce qui.

Il Palazzo Vescovile (datato 1613) è ricco di preziosi arredi e custodisce un pavimento in marmo, damaschi alle pareti e pregevoli tavole, come l’Annunciazione di Antonello de Saliba e la Madonna del Riposo. Al suo interno si trova il Museo Diocesano. Una cinquecentesca fontana si trova in Piazza Duomo, dove ricade anche il Municipio, ed è attribuita a Domenico Calamech. Da non perdere anche la chiesa del Sacro Cuore, risalente alla prima metà del 1500 e ricostruita nel 1881, e il chiostro del convento caratterizzato da 24 colonne in pietra arenaria, del 1521. Le tracce del passato di Santa Lucia del Mela si trovano nel quartiere arabo del Karapè. Foto di Gianfranco Rappazzo.

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