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Si sveglia dal coma e accusa il fidanzato, fino a quel momento considerato un eroe. È una storia per certi versi incredibile quella che arriva dalla Cina, dove la 22enne Liu Fenghe si è risvegliata dal coma dopo 8 mesi forzatamente trascorsi su un letto d'ospedale. Per tutto quel lasso di tempo, il fidanzato Lin Yingying le è rimasto accanto, tenendole la mano e pagando il salatissimo conto di oltre 30 mila dollari. 

Come raccontano diversi media, sia britannici che americani e senza dimenticare quelli locali, la ragazza è stata riportata a casa dalla sua famiglia nel febbraio 2015, ma solo a maggio è tornata pienamente cosciente. Ed è stato lì che ha raccontato al suo papà cosa fosse veramente successo: era stato il fidanzato a ridurla in fin di vita colpendola alla testa con un attrezzo di ferro.

Il motivo lascia di stucco: la "colpa" della povera Liu era quella di aver bruciato alcuni filoni di pane nel forno che i due gestivano insieme a Liaoning. E non era nemmeno la prima volta che Lin le usava violenza. All'inizio la 22enne non voleva rendere pubblica la sua versione, ma suo padre è riuscito a convincerla con delle parole d'impatto: "Sei già morta una volta, quindi di cosa hai paura? È il momento di affrontare la realtà".