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Sicilia, vera terra del vino. Con una delle tradizioni vinicole più antiche al mondo e il vigneto più grande d’Italia, la nostra Isola è, senza ombra di dubbio, la più importante regione vinicola del nostro Paese. Il patrimonio, in termini di biodiversità, è incredibilmente prezioso.

Sicilia vigneto più grande d’Italia

La Sicilia è il vigneto più grande d’Italia. Con quasi 98mila ettari, vanta un solido primato nel Belpaese e, a livello europeo, ha la stessa estensione del vigneto tedesco. La nostra, inoltre, è la prima regione in Italia per superficie vitata in biologico.

Ce l’ha ricordato anche Forbes, in tempi molto recenti, che siamo la più importante regione vinicola del nostro Paese. Il merito è anche di una biodiversità generata da 3mila anni di viticoltura sull’Isola.

I vitigni autoctoni trovano sempre più spazio nei territori, anche in quelli più aspri e difficili. Non mancano esperienze di viticoltura eroica, nei territori vulcanici dell‘Etna o in condizioni apparentemente ostili.

Dal Nero d’Avola al Grillo, dal Catarratto al Nerello Mascalese, dal Perricone allo Zibibbo, dal Frappato al Carricante: i maggiori esperti italiani e internazionali si appassionano al vino siciliano. Tanti, dalle altre regioni d’Italia e anche da oltre i confini nazionali, decidono di investire nei vigneti della Sicilia.

L’isola è un continente enoico

La Sicilia è un vero e proprio “continente enoico”, la cui biodiversità si manifesta nell’estensione dei vigneti ma anche nella varietà di storie, culture e paesaggi, che qui si intrecciano da secoli. Dal mare all’entroterra, dalle saline all’Etna, dalle isole ai bagli: ognuno dei territori, con le sue specificità e le sue caratteristiche, riesce a dare vita ai suoi vini.

Paesaggi antichi e moderni, fatti di mare ma anche di aspre montagne. Il tutto senza dimenticare un’ottica green, attenta a salvaguardare la biodiversità e a limitare l’impatto sull’ambiente.

È la Sicilia, con 98.000 ettari, il primo territorio vitivinicolo italiano per superficie vitata. La produzione complessiva di vino, se pur ridottasi negli ultimi anni, si conferma importantissima a livello nazionale. La viticoltura dell’isola si caratterizza per il rispetto per l’ambiente, che nasce anzitutto dal ruolo dei vigneti, che proteggono l’ambiente dall’erosione e dalla cementificazione.

Eccellenza del vino dall’Etna a Pantelleria

Dall’Etna all’isola di Pantelleria, i vigneti terrazzati, che richiedono grande cura e lavoro, sono un’importante strumento per contrastare l’abbandono di terreni vocati, ma molto delicati e fragili. Il clima della Sicilia, inoltre, contribuisce a creare un ambiente più che favorevole. La ventilazione dell’isola conferisce al vino siciliano una caratteristica personalità mediterranea, con freschezza ed eleganza che lo distinguono dagli altri vini del Sud.

Grazie all’arrivo di uve internazionali, il profilo della regione è cresciuto negli ultimi tre decenni. Una nuova andata di viticoltori, però, sta tornando alle radici della Sicilia. Si scommette di più sulle uve autoctone e sulla sostenibilità, celebrando la biodiversità dell’isola.

Importante per il futuro del vino siciliano è inoltre l’impegno nel recupero delle varietà “reliquie”. Queste sono oggetto di un vero e proprio studio da parte della Regione Siciliana, dall’Inzolia Nera allo Zibibbo Nero. Si tratta di vitigni “super autoctoni siciliani”: un tempo dimenticati, sono oggetto di importantissimo recupero. Un brindisi alla Sicilia, dunque, vera e autentica terra del vino. D’altronde il vino più antico del mondo è stato trovato qui (e non poteva essere diversamente).

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