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Dopo mesi di silenzio torna a parlare il papà di Teresa Costanza, uccisa insieme al fidanzato Trifone Ragone davanti il Palasport di Pordenone. La ragazza ha origini siciliane. Rosario Costanza e la moglie Carmelina chiedono giustizia: il processo riprenderà il 15 settembre e la sentenza dovrebbe arrivare nei primi mesi del 2018. In carcere c'è Giosuè Ruotolo, unico indiziato per il duplice omicidio, che continua a dichiararsi innocente.

"Giosuè si dichiara innocente ma in quelle poche parole ci sono solo bugie – dice il padre di Teresa al quotidiano Il Giorno -. Sia chiaro: non vogliamo trovare un colpevole per la morte di nostra figlia, ma il colpevole. Non puntiamo il dito su Ruotolo a caso: tutte le tracce portano a lui". "E’ lui l’assassino dei ragazzi – continua. E’ stato davvero straordinario il lavoro fatto dalle forze dell’ordine che sono riusciti a ricostruire la vicenda. Sarò sempre grato a queste persone che hanno lavorato duramente per aiutarci a capire qualcosa".

Il movente non è mai stato chiarito, ma è certo che Trifone e Giosuè avevano avuto qualche screzio. E su questo punto il papà di Teresa ha alcune perplessità: "Perché nessuno in caserma a Pordenone è intervenuto per segnalare il problema? Anche i militari hanno qualche colpa".