Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Alla scoperta di una tipica espressione siciliana.

  • Cabbasìsi origine e significato: una parola siciliana molto famosa.
  • Nei romanzi del Commissario Montalbano ricorre spesso la frase “Un ci rumpiri i cabbasìsi“.
  • Le origini e il significato: le curiosità che proprio non ti aspetti.

Il nostro viaggio alla scoperta della lingua siciliana non si ferma mai e ci porta oggi ad approfondire insieme il significato di un’espressione molto colorita. Questo modo di dire viene ripetuto infinite volte nei romanzi di Andrea Camilleri, soprattutto da un personaggio: il dottor Pasquano (nella fiction interpretato da Marcello Perracchio) . Avete capito di cosa stiamo parlando? Proprio lui: Un ci rumpiri i cabbasisi! A guidarci nell’origine e nel significato è Nando Cimino. Mettetevi comodi, sarà lui a spiegarci tutto.

Sul reale significato che noi siciliani diamo a questo modo di dire, mi pare non sia il caso di soffermarsi più di tanto; credo che ormai in tutto il mondo sappiano cosa intendiamo, quando ci esprimiamo con la classica frase “Un ci rumpiri i cabbasisi”. Grande merito ha certamente in tutto questo Andrea Camilleri che, nei suoi romanzi sul commissario Montalbano, la inserisce in quasi tutti i dialoghi tra il dottor Pasquano e il commissario stesso. Ma questa parola la troviamo, altrettanto efficace, anche nella bella canzone A Vucciria” del compianto cantautore palermitano Massimo Melodia.

Cosa sono i cabbasìsi?

Sapete cosa sono realmente i cabbasisi? Anche qui, almeno per quanto riguarda l’etimologia della parola, bisogna ancora una volta fare ricorso al vocabolario arabo. Infatti, così come ad esempio cassata deriva da qashata o giuggiulena da giugiulan, pure i cabbasisi altro non sono che “il libero adattamento in lingua siciliana” della parola araba  habb haziz; laddove la parola habb significa bacca ed haziz dolce. I cabbasisi sono che dei piccoli tuberi dal sapore dolciastro con un retrogusto ed un odore simile a quello delle mandorle amare e delle noci, utilizzati spesso in cucina per insaporire taluni piatti. C’è chi, per esempio, li aggiunge alla caponata. L’analogia con la scocciatura deriva, molto probabilmente, da una questione di forma, poiché sono tondeggianti.

I cabbasisi si coltivano in zone calde del Mediterraneo e soprattutto in Spagna. Sono noti anche in Sicilia, più precisamente nel Trapanese. Qui, forse per il particolare microclima, assumono un gusto molto ricercato. Quindi rompiamoli pure questi  habb haziz cabbasisi, ma solo se sono quelli che si mangiano!

Articoli correlati