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In Sicilia si chiama cannatedda, è un’erba commestibile conosciuta fin dall’antichità e ha un sapore delizioso, oltre a interessanti proprietà. Se il nome non vi dice niente, potreste invece aver sentito parlare degli strigoli, che altro non è che il suo nome italiano. Si trova facilmente nei campi, già a partire dall’autunno e fino alla primavera. Viene impiegata in cucina per preparare diverse ricette, come ad esempio gustose polpette.

Quest’erba spontanea e commestibile si trova facilmente in tutto il territorio italiano: il nome strigoli deriva dal fatto che, quando viene stretta tra le dita, il fusto emette un particolare stridio. Si raccolgono le cime dei nuovi getti, con i ciuffi delle foglie tenere, prima che emergano gli scapi florali.

Sul fronte delle proprietà nutritive, la cannatedda contiene una buona quantità di vitamina C, sali minerali e fenoli, composti antiossidanti utili per il nostro organismo. Poiché si tratta di un’erba spontanea e non commercializzata, non vi sono molti studi relativi alle sue proprietà medicinali. Si sa che è estremamente emolliente: in passato, i preparati a base di stridoli si utilizzavano per curare le oftalmie.

In cucina, si può consumare cruda, proprio come si fa con gli spinaci, oppure per preparare risotti, minestri, ripieni, frittate e, come abbiamo già detto, polpette. Il sapore è dolce e delicato, tanto da essere usata anche in sostituzione degli spinaci o delle verdure più dolci.

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