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Nuovo successo per il vino siciliano. Le Cantine Pellegrino, fondate nel 1880 a Marsala, hanno vinto il premio “Di Padre in Figlio – Il gusto di fare impresa” nella categoria “Piccole Imprese”.

Premio Di Padre in Figlio alle Cantine Pellegrino

La produzione vinicola della nostra Isola continua a riscuotere un successo dopo l’altro. Dopo il verdetto di Forbes, che ha incoronato la Sicilia maggiore regione vinicola d’Italia, le cantine del territorio si distinguono positivamente nel panorama nazionale.

Pellegrino, azienda di Marsala di antica tradizione, si è aggiudicata il premio Di Padre in Figlio. Giunto all’undicesima edizione, è promosso da Credit Suisse e KPMG, con il supporto scientifico di Liuc Business School e con il contributo di Mandarin Capital Partners e Il Sole 24 ore.

Un riconoscimento alle aziende italiane giunte almeno alla seconda generazione, che celebra i migliori passaggi del testimone aziendale nelle imprese familiari italiane. Le Cantine Pellegrino sono alla sesta generazione.

Il riconoscimento al vino siciliano

Pellegrino ha ottenuto la medaglia d’oro nella categoria Piccole Imprese, che raccoglie tutte le attività con un fatturato inferiore ai 20 milioni di euro. Tra le motivazioni, l’importanza a livello nazionale e internazionale, gli investimenti in sostenibilità, marketing e comunicazione, nonché il ruolo nella storia dell’enologia siciliana, oltre alle attività filantropiche per tutelare l’identità storica e culturale del territorio.

Arrivati alla sesta generazione, Pietro, Benedetto, Caterina, Massimo, Paola, Laura, Sebastiano, Walter e Maria Chiara portano avanti una tradizione che ha avuto origine nel lontano 1880.

Le Cantine Pellegrino hanno, dunque, oltre 140 anni di storia alle spalle. La famiglia Pellegrino è impegnata anche nella promozione dell’arte e della cultura. All’interno delle Cantine Storiche di Marsala, fruibili attraverso le visite guidate, vi sono importanti collezioni.

Lungo il percorso all’interno delle bottaie è infatti possibile ammirare i calchi in gesso della Nave Punica. Lo storico reperto è stato donato dall’archeologa inglese Honor Frost alla famiglia. Un omaggio in segno di riconoscimento per l’aiuto fornitole nelle attività di recupero del relitto di questa nave del 241 A.C, oggi esposta al Museo Archeologico Regionale Lilibeo di Marsala.

Notevole anche l’archivio Ingham-Whitaker, testimonianza storica che racconta attraverso 110 volumi gli scambi commerciali, avvenuti dal 1814 al 1928, tra la città di Marsala e il resto del mondo.

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