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La Casa Museo Stanze al Genio, a Palermo, ospita la più grande collezione di maioliche al mondo. Nelle sue stanze si trovano secoli di preziosi cimeli, raccolti grazie a un lungo lavoro di scoperta e restauro.

Le collezioni

La collezione principale è costituita da mattonelle maiolicate siciliane e campane, utilizzate come pavimenti e rivestimenti, realizzate tra il XV e il XX secolo. I pezzi sono suddivisi in base all’epoca e alla provenienza geografica e ogni anno ne arrivano di nuovi. Nella Casa Museo si trovano anche delle collezioni minori di giocattoli antichi, scatole di latta, oggetti vintage e articoli di cancelleria d’epoca. Le sale aperte al pubblico ospitano tutte le collezioni, suddivise nei vari ambienti utilizzati giornalmente dai proprietari.

La parte più consistente si compone di quasi 5000 esemplari: raggruppa mattonelle in maiolica siciliane e campane, realizzate tra il XV e il XX secolo. Ogni ambiente ha arredi d’epoca e contemporanei.

Dove si trova la Casa Museo

Il Museo delle Maioliche ha sede in un appartamento privato, all’interno di una parte del piano nobile di Palazzo Torre Pirajno. Siamo nel centro storico di Palermo, a due passi da piazza Rivoluzione che, con la sua fontana del Genio, ha ispirato il nome della Casa Museo. Il Palazzo sorge nel quartiere storico della Kalsa: è stato edificato tra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo, nell’antica via Porta Termini (oggi via Giuseppe Garibaldi).

Le otto sale visitabili sono state interamente restaurate e questo intervento ha permesso di recuperare i decori originali, celati da strati di intonaco, i lambris e buona parte delle pavimentazioni d’epoca.

Originariamente il palazzo apparteneva ai Fernandez di Valdes. Poi è passato ai Torre-Benso, principi della Torre nel XVIII secolo, e poi ai Pirajno. Agli inizi del XX secolo è stato suddiviso in più unità abitative. Solo in tempi relativamente recenti gli attuali proprietari che lo abitano hanno acquistato e riunito le altre unità immobiliari, che anticamente facevano parte dell’originario piano nobile, ripristinando l’aspetto settecentesco.

Foto Facebook

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